Fors te ne fai troppe di botte di coca. Io no e si per me la roma è una botta di coca come una bella discesa in neve fresca. Per me le istituzioni sono ben altro la famiglia e anche la mia nazione che tu vorresti estirpare dal consesso delle nazioniLuke Skywalker ha scritto: ↑ven 23 ago 2024, 14:56 A chi cerca botte autodistruttive di dopamina consiglio la neve. Due sniffate, 40 minuti di up e poi 3 giorni di depressione.
La Roma è un'istituzione, una società. La sua esistenza non è garantita da alcuno al di fuori dei Friedkin ed in questo momento è abbastanza minacciata. Trovo che avere cura di un'istituzione, dei suoi fondamentali economici, della sua autonomia, sia una forma di affetto estremamente più profonda e sensata di quella che esprime chi vede il tutto né più né meno come una striscia di coca.
Sarebbe come dire: "ma 'sti cazzi se la mia ragazza sta male. Per me conta solo che mi dia emozione quando facciamo sesso. Finché dura fa verdura".
Una mentalità predatoria, asfittica e disumana. Di certo non è amore né affetto. Eppure è proprio chi applica questa mentalità alla Roma a parlare di amore.
Senza contare che se la Roma si rafforza realmente, nei fondamentali, di "emozioni" te ne regala molte di più, con più continuità e senza rischi. Dunque il ragionamento è assurdo sotto tutti i profili ed indice della tipica mentalità di certi italiani, ossia tutto oggi (che poi tutto de che?) per ritrovarsi poi con nulla domani. Senza programmazione, senza attenzione per ciò che realmente conta, senza capacità di aspettare per ottenere di più.
Poi non ci lamentiamo se l'Italia è questa, se non funziona niente, se le istituzioni non esistono. Se questi sono gli italiani, se questo è il loro modo di interpretare la vita, allora è sommamente auspicabile che qualcuno stacchi la spina, che si arroghi il diritto di dire: "Non avete diritto di esistere come soggetto autonomo nel consesso delle nazioni". D'altronde è già successo.
È impossibile venire a patti con questo modo di pensare. Mi ripugna ed è quanto di più lontano ci possa essere da me. Per me la Roma è un'istituzione, per altri una striscia di coca. Una tale differenza è irriducibile e rende inutile il confronto.
Questo al di là della questione Dybala, che non sposta nulla e che non è minimamente al centro dei miei strali. La questione Dybala porta solo alla luce una certa forma mentis, di fronte alla quale mi trovo costretto a reagire con forza. È un dovere morale dal quale non mi sottrarrò mai.
Hai ragione non ci può essere dialogo