Around Jazz (from one side to the other)

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paolo67
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Re: Around Jazz (from one side to the other)

Messaggio da paolo67 »

robfel3000 ha scritto: dom 5 mag 2024, 11:10 Questo te la dice di gran lunga sul destino del jazz
Il jazz è finito
Grandissima musica in certi interpreti ma non se lo fila più nessuno
Nominami un musicista jazz contemporaneo che abbia lo stesso impatto popolare di che so un mingus un Davis un chet Baker
Ne esistono ancora di ottimi jazzisti certo ma è diventata una cosa di nicchia
Negli 80 e 90 Roma era piena di locali jazz sempre pieni di gente
Ora o io sono poco informato o invece più un cazzo
Sono stato ad una piccola fiera del vinile e naturalmente, vista la merce, il 90% cercava jazz.
Ora certo è naturale ma c'era anche qualche ragazzo come mio figlio. Il punto è che quando parlavano tra loro, si scopriva che suonavano tutti.
Quando uno ci capisce, ci capisce punto.
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Re: Around Jazz (from one side to the other)

Messaggio da deacon frost »

Il jazz non è morto, semplicemente è confluito in altri generi
LoNg LiVe ThE MaD JoY oF BeInG RoMaNisT

:flag3: :flag3: :flag3:

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Re: Around Jazz (from one side to the other)

Messaggio da Quadrini-Bordacconi »

Did jazz die in the eighties? Maybe It died years earlier with Ornette Coleman, Gil Evans, Charlie Parker, or even, simply, the minute it left New Orleans. All this is surely debatable. But the only fact that matters is this: the explosion of black American music at the beginning of the century has turned the history of the music upside down. The immense musical river that set off from New Orleans has spawned numerous tributaries and today is arrived at its delta. Some of its large streams have got lost. In this decompartmentalized , cosmopolitan and multicoloured space, the standard bearers of jazz have disapperead.They have left room for a permissiveness and a wild variety of individual styles, all carried by the impulse that was called swing in the thirties, which in diversifiying, has lost none of its power.
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alectric
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Re: Around Jazz (from one side to the other)

Messaggio da alectric »

robfel3000 ha scritto: dom 5 mag 2024, 11:10 Questo te la dice di gran lunga sul destino del jazz
Il jazz è finito
Grandissima musica in certi interpreti ma non se lo fila più nessuno
Nominami un musicista jazz contemporaneo che abbia lo stesso impatto popolare di che so un mingus un Davis un chet Baker
Ne esistono ancora di ottimi jazzisti certo ma è diventata una cosa di nicchia
Negli 80 e 90 Roma era piena di locali jazz sempre pieni di gente
Ora o io sono poco informato o invece più un cazzo
Come ha scritto già qualcuno il jazz non è affatto morto, si è solo trasformato...
Quello che è sicuramente morto semmai è il Be-Bop, ma già gli artisti da te citati avevano concorso ad ucciderlo, evolvendolo.
Oggi quel Jazz è assurto al ruolo di Musica Classica, con la differenza che la seconda ormai si ripropone soltanto... Nuove composizioni quasi non esistono più, a differenza del jazz che ancora produce ed anche parecchio...

Per il resto il Jazz non è mai stato un genere popolare, se non ai tempi delle Big Band di Ellington o Goodman o di Cole Porter, quando era molto legato allo swing e la gente affollava le sale da ballo, ma stiamo parlando di tempi in cui il Pop ancora non esisteva, fogocitando successivamente tutto, Rock compreso...

Quanto all'Italia il discorso è un po' più complesso. La nostra cultura è da decenni votata alla musica leggera (con imbarazzanti pseudo modernizzazioni), semplicemente perchè la nostra storia musicali si fonda sulla Lirica, ai tempi vera e propria musica popolare, da cui discende direttamente la "canzone" all'italiana.

Roma poi non è il centro del mondo. Io tutti 'sti locali non me li ricordo manco ai tempi a dire il vero e la gran parte proponeva artisti italiani che nel campo jazzistico non è che fossero mai stati chissà quanti... Ma proprio i locali che propongono musica dal vivo (di qualsiasi genere) non hanno mai spiccato per quantità rispetto ad altre capitali europee...
Però ti segnalo che oggi, ad esempio, il cartellone della Casa del Jazz cresce di qualità di anno in anno, altro che crisi...
Il programma di quest'anno (2024) è stato notevolissimo... Per Marcus Miller non sono riuscito nemmeno a prendere i biglietti. Per Iromi Hueara sono riuscito solo con 2 mesi di anticipo...

In Europa ci sono festival della madonna, parecchi... Montreaux, San Sebastian, Marciac, Vienne, La Villette a Parigi fanno numeri pazzeschi...
Negli USA lasciamo perdere proprio. A NYC ci sono più locali che fanno Jazz che di qualsiasi altro genere conosciuto...
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Re: Around Jazz (from one side to the other)

Messaggio da robfel3000 »

alectric ha scritto: mar 4 feb 2025, 20:23 Come ha scritto già qualcuno il jazz non è affatto morto, si è solo trasformato...
Quello che è sicuramente morto semmai è il Be-Bop, ma già gli artisti da te citati avevano concorso ad ucciderlo, evolvendolo.
Oggi quel Jazz è assurto al ruolo di Musica Classica, con la differenza che la seconda ormai si ripropone soltanto... Nuove composizioni quasi non esistono più, a differenza del jazz che ancora produce ed anche parecchio...

Per il resto il Jazz non è mai stato un genere popolare, se non ai tempi delle Big Band di Ellington o Goodman o di Cole Porter, quando era molto legato allo swing e la gente affollava le sale da ballo, ma stiamo parlando di tempi in cui il Pop ancora non esisteva, fogocitando successivamente tutto, Rock compreso...

Quanto all'Italia il discorso è un po' più complesso. La nostra cultura è da decenni votata alla musica leggera (con imbarazzanti pseudo modernizzazioni), semplicemente perchè la nostra storia musicali si fonda sulla Lirica, ai tempi vera e propria musica popolare, da cui discende direttamente la "canzone" all'italiana.

Roma poi non è il centro del mondo. Io tutti 'sti locali non me li ricordo manco ai tempi a dire il vero e la gran parte proponeva artisti italiani che nel campo jazzistico non è che fossero mai stati chissà quanti... Ma proprio i locali che propongono musica dal vivo (di qualsiasi genere) non hanno mai spiccato per quantità rispetto ad altre capitali europee...
Però ti segnalo che oggi, ad esempio, il cartellone della Casa del Jazz cresce di qualità di anno in anno, altro che crisi...
Il programma di quest'anno (2024) è stato notevolissimo... Per Marcus Miller non sono riuscito nemmeno a prendere i biglietti. Per Iromi Hueara sono riuscito solo con 2 mesi di anticipo...

In Europa ci sono festival della madonna, parecchi... Montreaux, San Sebastian, Marciac, Vienne, La Villette a Parigi fanno numeri pazzeschi...
Negli USA lasciamo perdere proprio. A NYC ci sono più locali che fanno Jazz che di qualsiasi altro genere conosciuto...
Fa sempre piacere saperne di più quindi grazie
Montreux lo seguo spesso pure io
Se ci pensi bene le orchestre di musica classica ormai tecnicamente sono cover bamd
Alla tigre tocca cacciare. All'uccello tocca volare. All'uomo tocca chiedersi: "Perché? Perché? Perché?". Alla tigre tocca dormire.All'uccello tocca posarsi. E all'uomo raccontarsi che è ancora in grado di capire. Kurt vonnegut
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Re: Around Jazz (from one side to the other)

Messaggio da alectric »

robfel3000 ha scritto: mar 4 feb 2025, 22:06 Fa sempre piacere saperne di più quindi grazie
Montreux lo seguo spesso pure io
Se ci pensi bene le orchestre di musica classica ormai tecnicamente sono cover band
Montreaux è un pezzo di storia della nostra cultura, non solo musicale. Uno di quei posti in cui vale la pena andarci solo per poterlo raccontare ai nipoti un giorno, anche se ormai da almeno un decennio è diventato parecchio mainstream (cosa che non sempre è un bene, perfino quando si tratta di un genere musicale cui la maggior diffusione farebbe un gran bene).
San Sebastian per me ormai è più di livello, anche se i cartelloni sono molto simili.
Dei Festival comunque è sempre bella l'atmosfera che c'è in giro. Ma il discorso vale per tutti i tipi di Festival, compresi quelli teatrali che frequento di più per lavoro o quelli cinematografici... Si respira musica nell'aria.

Si, in effetti delle orchestre sinfoniche si può dire che sono una sorta di cover band... :lol: :lol: :lol:
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Re: Around Jazz (from one side to the other)

Messaggio da alectric »

Riprendiamo qui il percorso lasciato in sospeso qualche anno fa...

Oggi si parla di un talento ENORME, un "folletto" giapponese (ormai non più a dire il vero, avendo superato i 40 anni) che risponde al nome di HIROMI UEHARA e che ormai da oltre 20 anni si è imposta al mondo come pianista e compositrice straordinaria nell'ambito del Jazz/Fusion/Post Bop, accreditata dai mostri sacri del genere ed acclamata anche da un pubblico non necessariamente di addetti ai lavori. Parliamo di una ragazza che a soli 17 anni è stata invitata a suonare da Chick Corea nei suoi concerti e che durante i suoi studi al prestigiosissimo Berklee College of Music di Boston fu presa sotto l'ala protettrice di Ahmad Jamaal che ne fu mentore fino alla sua definitiva esplosione di carriera. Ha collaborato con moltissimi mostri sacri del genere, tanto che dopo 4 album straordinari pubblicati tra il 2003 ed il 2009, intramezzati da altri 2 con un nuovo gruppo titolato Hiromi's Sonicbloom, crea il supergruppo The Trio Project, con Anthony Jackson al basso e Simon Phillips alla batteria (sostituito in alcuni live da Steve Smith), con i quali crea un poker di capolavori discografici assoluti: "Voice" (2011), "Move" (2012), "Alive" (2014) e "Spark" (2016), per poi proseguire con la sua carriera solista e progetti diversi come album di Piano Solo e con quartetti d'archi.

Quello che vi propongo oggi è il suo recente progetto dello scorso anno, dal nome Hiromi's Sonicwonder che per la prima volta vede nel quartetto l'introduzione di un trombettista (il bravissimo Adam O'Farrill), creatore anche di atmosfere suggestive con la pedalboard associata alla sua tromba. Vista dal vivo la scorsa estate alla Casa del Jazz proprio con questo suo nuovo progetto in un live memorabile per il quale ho ancora i brividi, la vediamo qui impegnata al Festival Jazz à Vienne in un brano tratto dall'album omonimo dello scorso anno ed al Blue Note di Tokyo con un estratto dal suo outcoming new album "Out There".

Buona visione/ascolto a tutti.

HIROMI' S SONICWONDER: "Wanted"
Live at Jazz à Vienne - 2024





HIROMI' S SONICWONDER: "Ballon Pop"
Live at Blue Note Tokyo - 2025


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Re: Around Jazz (from one side to the other)

Messaggio da LolloASR »

alectric ha scritto: ven 7 feb 2025, 19:21 Riprendiamo qui il percorso lasciato in sospeso qualche anno fa...

Oggi si parla di un talento ENORME, un "folletto" giapponese (ormai non più a dire il vero, avendo superato i 40 anni) che risponde al nome di HIROMI UEHARA e che ormai da oltre 20 anni si è imposta al mondo come pianista e compositrice straordinaria nell'ambito del Jazz/Fusion/Post Bop, accreditata dai mostri sacri del genere ed acclamata anche da un pubblico non necessariamente di addetti ai lavori. Parliamo di una ragazza che a soli 17 anni è stata invitata a suonare da Chick Corea nei suoi concerti e che durante i suoi studi al prestigiosissimo Berklee College of Music di Boston fu presa sotto l'ala protettrice di Ahmad Jamaal che ne fu mentore fino alla sua definitiva esplosione di carriera. Ha collaborato con moltissimi mostri sacri del genere, tanto che dopo 4 album straordinari pubblicati tra il 2003 ed il 2009, intramezzati da altri 2 con un nuovo gruppo titolato Hiromi's Sonicbloom, crea il supergruppo The Trio Project, con Anthony Jackson al basso e Simon Phillips alla batteria (sostituito in alcuni live da Steve Smith), con i quali crea un poker di capolavori discografici assoluti: "Voice" (2011), "Move" (2012), "Alive" (2014) e "Spark" (2016), per poi proseguire con la sua carriera solista e progetti diversi come album di Piano Solo e con quartetti d'archi.

Quello che vi propongo oggi è il suo recente progetto dello scorso anno, dal nome Hiromi's Sonicwonder che per la prima volta vede nel quartetto l'introduzione di un trombettista (il bravissimo Adam O'Farrill), creatore anche di atmosfere suggestive con la pedalboard associata alla sua tromba. Vista dal vivo la scorsa estate alla Casa del Jazz proprio con questo suo nuovo progetto in un live memorabile per il quale ho ancora i brividi, la vediamo qui impegnata al Festival Jazz à Vienne in un brano tratto dall'album omonimo dello scorso anno ed al Blue Note di Tokyo con un estratto dal suo outcoming new album "Out There".

Buona visione/ascolto a tutti.

HIROMI' S SONICWONDER: "Wanted"
Live at Jazz à Vienne - 2024





HIROMI' S SONICWONDER: "Ballon Pop"
Live at Blue Note Tokyo - 2025


Ho ascoltato i due video da te proposti e ho trovato l'ascolto divertente e piacevole, in particolare nel secondo video, dove in alcuni punti ho pensato:"questo pezzo andrebbe bene per qualche gioco della nintendo". :lol: sarà forse caratteristico dello stile Giapponese, non so, non sono un esperto.
Ti ringrazio perché è un po' di tempo che mi sono fossilizzato su quelle poche cazzate che ascolto e ho messo in pausa quasi tutte le nuove robe che avevo voglia di ascoltare, a parte qualche artista random. Tra questi c'è Alfa Mist, chitarrista Jazz, di cui ho ascoltato l'album "Variables", che ho particolarmente gradito. Mi domandavo se tu, appassionato del genere, lo conoscessi e avessi avuto modo di ascoltarne qualche pezzo.
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Re: Around Jazz (from one side to the other)

Messaggio da faro »

alectric ha scritto: sab 2 mag 2015, 14:19 Siete crudeli...
Mi avete illuso facendomi credere che questo topic poteva essere interessante per il forum, in realtà in soli tre giorni è finito in quinta pagina...

Basta...
Non mi meritate... :gggg:
@alectric, hai visto come ti abbiamo tenuto il thread in questi anni ? Come la cameretta del figlio che se n'e' andato di casa. Tutto come il giorno in cui sei partito e ogni tanto ci abbiamo mandato @paolo67 a spolverare.

Non ci credi ? Ho le prove
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Re: Around Jazz (from one side to the other)

Messaggio da alectric »

LolloASR ha scritto: dom 9 feb 2025, 19:59 [...] Tra questi c'è Alfa Mist, chitarrista Jazz, di cui ho ascoltato l'album "Variables", che ho particolarmente gradito. Mi domandavo se tu, appassionato del genere, lo conoscessi e avessi avuto modo di ascoltarne qualche pezzo.
Certo che si...
Mi piace molto, soprattutto perchè sposa due "sub-genres" che amo particolarmente, che sono il Nu-Jazz ed il Neo-Soul...
Però lui non è un chitarrista. Suona il Piano ed i Keys... ;)

PS.: Scusa la risposta tardiva e sentiti libero di postare qualcosa su questo topic se ti va. Come spero avrai avuto modo di capire questo non è un topic di strictly Jazz, ma per favorire la fruizione un po' di tutti diciamo che va bene tutto ciò che nel compendio del Jazz ci gravita attorno, anche alla lontana...
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Re: Around Jazz (from one side to the other)

Messaggio da alectric »

ANNUNCIO GLOBALE:
HO AGGIORNATO TUTTI I VIDEO DA ME POSTATI IN QUESTO TOPIC E CHE NEGLI ANNI ERANO SPARITI PER VARI MOTIVI.


Purtroppo, non avendo messo i titoli, non posso risalire ai video postati dagli altri.

Comunque me so' fatto un discreto culo a risistemare tutto, anche perchè molte cose erano state bloccate per problemi di copyright o alcuni canali avevano cessato di esistere...
C'ho messo quasi mezzo pomeriggio.

Quindi, anche solo perché vi faccio pena, FREQUENTATE QUESTO TOPIC...!!! Grazie... asd asd asd
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Re: Around Jazz (from one side to the other)

Messaggio da LolloASR »

alectric ha scritto: mar 18 feb 2025, 20:10 Certo che si...
Mi piace molto, soprattutto perchè sposa due "sub-genres" che amo particolarmente, che sono il Nu-Jazz ed il Neo-Soul...
Però lui non è un chitarrista. Suona il Piano ed i Keys... ;)

PS.: Scusa la risposta tardiva e sentiti libero di postare qualcosa su questo topic se ti va. Come spero avrai avuto modo di capire questo non è un topic di strictly Jazz, ma per favorire la fruizione un po' di tutti diciamo che va bene tutto ciò che nel compendio del Jazz ci gravita attorno, anche alla lontana...
Un lapsus terribile chiedo perdono
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Re: Around Jazz (from one side to the other)

Messaggio da alectric »

Parliamo oggi, per chi non lo conosce (spero in pochi) di un patrimonio nostrano di assoluta eccellenza.

MATTEO MANCUSO
Chitarrista palermitano considerato a livello internazionale uno dei chitarristi elettrici più talentuosi in assoluto. Musicista eclettico che spazia disinvoltamente dal repertorio acustico, al Jazz, Blues, Prog e Fusion come se lo avesse suonato da sempre. Genio precocissimo, a soli 21 anni viene ascoltato in una sua performance ad Umbria Jazz ed invitato con una borsa di studio al Berklee College di Boston. Solo due anni dopo, nel 2019, è al NAMM Show di Anaheim, California, dove diventa testimonial per la Yamaha Guitars, partnership che dura ancora oggi. Figlio d'arte (il padre Vincenzo è chitarrista classico ed insegnante), sviluppa fin da subito una particolare attitudine per il suonato classico/flamenquero, tecnica che implementerà fino a sviluppare un modo di suonare assolutamente originale con la mano destra, con la quale alterna il pizzicato tipico del Flamenco ad un suonato stile basso elettrico, e che lo porterà nel tempo ad essere l'unico chitarrista elettrico ad eseguire assoli con scale pentatoniche senza l'utilizzo del plettro. Ha collaborato con chitarristi del calibro di Steve Vai o Joe Bonamassa.

Al Di Meola, che l'ha invitato a duettare con lui sul palco dell' Eddie Lang Jazz Festival, ha detto di lui: “Un talento assoluto: anche per uno come me ci vorrebbero due o tre vite per imparare a improvvisare così bene alla chitarra come lui”

Vi propongo qui tre video: il primo, recente, è un teaser dai suoi video Masterclass per la JTC Guitar. Poi in duetto con Joscho Stephan dove esegue un brano flamencato di Django Reinhardt, infine con gli SNIPS, suo primo gruppo con Riccardo Oliva al Basso e Salvatore Lima alla batteria, stessa formazione con la quale ho potuto apprezzarlo questa estate alla Casa del Jazz, in una loro re-interpretazione della celeberrima "The Chicken" di Jaco Pastorius.

Buon ascolto...

MATTEO MANCUSO:
"The Price Of Love" for JTC Guitars (2024)





MATTEO MANCUSO & JOSCHO STEPHAN TRIO:
"Django's Tiger" - Studio Live @ Gypsy Guitar Academy (2025)





SNIPS:
"The Chicken" - Live @ Home (2018)


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Re: Around Jazz (from one side to the other)

Messaggio da robfel3000 »

alectric ha scritto: sab 22 feb 2025, 18:02 Parliamo oggi, per chi non lo conosce (spero in pochi) di un patrimonio nostrano di assoluta eccellenza.

MATTEO MANCUSO
Chitarrista palermitano considerato a livello internazionale uno dei chitarristi elettrici più talentuosi in assoluto. Musicista eclettico che spazia disinvoltamente dal repertorio acustico, al Jazz, Blues, Prog e Fusion come se lo avesse suonato da sempre. Genio precocissimo, a soli 21 anni viene ascoltato in una sua performance ad Umbria Jazz ed invitato con una borsa di studio al Berklee College di Boston. Solo due anni dopo, nel 2019, è al NAMM Show di Anaheim, California, dove diventa testimonial per la Yamaha Guitars, partnership che dura ancora oggi. Figlio d'arte (il padre Vincenzo è chitarrista classico ed insegnante), sviluppa fin da subito una particolare attitudine per il suonato classico/flamenquero, tecnica che implementerà fino a sviluppare un modo di suonare assolutamente originale con la mano destra, con la quale alterna il pizzicato tipico del Flamenco ad un suonato stile basso elettrico, e che lo porterà nel tempo ad essere l'unico chitarrista elettrico ad eseguire assoli con scale pentatoniche senza l'utilizzo del plettro. Ha collaborato con chitarristi del calibro di Steve Vai o Joe Bonamassa.

Al Di Meola, che l'ha invitato a duettare con lui sul palco dell' Eddie Lang Jazz Festival, ha detto di lui: “Un talento assoluto: anche per uno come me ci vorrebbero due o tre vite per imparare a improvvisare così bene alla chitarra come lui”

Vi propongo qui tre video: il primo, recente, è un teaser dai suoi video Masterclass per la JTC Guitar. Poi in duetto con Joscho Stephan dove esegue un brano flamencato di Django Reinhardt, infine con gli SNIPS, suo primo gruppo con Riccardo Oliva al Basso e Salvatore Lima alla batteria, stessa formazione con la quale ho potuto apprezzarlo questa estate alla Casa del Jazz, in una loro re-interpretazione della celeberrima "The Chicken" di Jaco Pastorius.

Buon ascolto...

MATTEO MANCUSO:
"The Price Of Love" for JTC Guitars (2024)





MATTEO MANCUSO & JOSCHO STEPHAN TRIO:
"Django's Tiger" - Studio Live @ Gypsy Guitar Academy (2025)





SNIPS:
"The Chicken" - Live @ Home (2018)


Mancuso è fenomenale
Tim henson ha rivoluzionato il modo di interpretare il chitarrismo contemporaneo
Marcin e ichika nito sono eccezionali
C è una nuova generazione di chitarristi che sta crescendo
Oltretutto sono amatissimi dagli stessi Steve vai ,al di meola etc perché capiscono che suonare armoniche ,mute notes fare slapping e finger picking insieme non è solo virtuosismo ma innovazione nella composizione
Invece odiati dai fan di questi chitarristi storici che in realtà odiano semplicemente il fatto di essere invecchiati
Alla tigre tocca cacciare. All'uccello tocca volare. All'uomo tocca chiedersi: "Perché? Perché? Perché?". Alla tigre tocca dormire.All'uccello tocca posarsi. E all'uomo raccontarsi che è ancora in grado di capire. Kurt vonnegut
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Re: Around Jazz (from one side to the other)

Messaggio da 21008 »

Che fichi che siete, rob e ale, e quanta musica interessante ci fate scoprire
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