Sto piangendo come un cretino ragazzi.. umile, nobile e super-professionista.. il suo amore per la maglia giallorossa va oltre tutto.. te lo ripeterò fino alla morte: GRAZIE SUPERSIMO!
"Come sono entrato in punta di piedi, è giusto che me ne esca in punta di piedi”
principe68 ha scritto:il vero problema di Blandols è che è come quello zio che non è mai cresciuto che ti fa vedere come è bella la Playstation, tu gli chiedi se te la fa provare e lui te risponde "col cazzo"
Step AsR ha scritto:
"Come sono entrato in punta di piedi, è giusto che me ne esca in punta di piedi”
non deve per forza finire cosi ........
Lo scopo non è comprare giocatori, lo scopo è comprare vittorie, ecco 25 giocatori sottovalutati, un'isola dei giocattoli difettosi, qui dentro c'è una squadra vincente che possiamo permetterci
(giochino del giorno, indovina il numero di assist vincenti del capitano nel video di Simo...!)
Non so se hai presente una puttana ottimista e di sinistra.
In Monti we Trust
Paz: uno dei miei idoli Niente offre certezze incrollabili e coerenze granitiche come l’ignoranza.
(Vittorio Zucconi)
Baldissoni romano e romanista
Santiago ha scritto:
non gli fanno fare da collegamento tra squadra e dirigenza?
Boh, non se ne è saputo più nulla.
Se fosse così, non dovrebbe stare in ritiro?
principe68 ha scritto:il vero problema di Blandols è che è come quello zio che non è mai cresciuto che ti fa vedere come è bella la Playstation, tu gli chiedi se te la fa provare e lui te risponde "col cazzo"
Fra le nuove nomine in quota Aic si segnala quella di Simone Perrotta alla vicepresidenza del settore giovanile e scolastico e di Luca Marchegiani nel consiglio direttivo del settore tecnico.
principe68 ha scritto:il vero problema di Blandols è che è come quello zio che non è mai cresciuto che ti fa vedere come è bella la Playstation, tu gli chiedi se te la fa provare e lui te risponde "col cazzo"
Blandols ha scritto:Fra le nuove nomine in quota Aic si segnala quella di Simone Perrotta alla vicepresidenza del settore giovanile e scolastico e di Luca Marchegiani nel consiglio direttivo del settore tecnico.
Abolito lo stop negli esercizi per i bambini delle scuole calcio
(Il Messaggero – A.Angeloni) Simone Perrotta, nove anni nella Roma (246 presenze, 36 reti), campione del mondo nel 2006 con l’Italia. Un leader da sempre e nemmeno troppo silenzioso. Ha smesso di giocare al calcio, forse troppo presto. «Ho voluto che la mia ultima squadra fosse la Roma», ribadisce, anche un po’ fiero. Ora consigliere federale e vice presidente del settore giovanile e scolastico della Figc.
E questa avventura le piace?
«Lavorare coi giovani è utile per il futuro del calcio. Certo, di campo ne vedrò poco. Mi manca già lo spogliatoio».
Risollevare il calcio italiano, una missione impegnativa.
«La nazionale i suoi risultati li ha sempre portati, il problema sono le coppe, ma qui tocchiamo un discorso che attraversa il sociale, la crisi economica. L’Italia si è impoverita e tutti ne hanno risentito. Ma i talenti da noi ci sono e vanno sfruttati».
Lei non è del partito: troppi stranieri rovinano il nostro calcio.
«No. Se lo straniero che arriva è forte, è una risorsa, altrimenti toglie il posto a uno nostro. Ma non deve essere uno sbarramento a prescindere».
Ma lei non doveva entrare nei quadri societari della Roma?
«Se n’è parlato, ora siamo fermi. Ma non è escluso che ciò prima o poi avvenga».
Adesso fa il tifoso giallorosso. Le piace la nuova Roma?
«Sì, molto. È partita alla grande, mi sembra si respiri un’aria diversa. La società ha cambiato strategia, c’è un bel mix di esperienza e gioventù. Più entusiasmo, anche».
Da cosa lo ha notato?
«Basti vedere il modo di abbracciarsi dopo i gol. Mi sembra di rivivere lo spirito della Roma di Spalletti, questo è un grande traino per arrivare ai risultati».
Anche nel gioco è simile a quella Roma?
«Per l’idea di squadra senza un attaccante sicuramente sì. Noi giocavamo con quattro offensivi, Garcia ne utilizza tre, ma i due esterni attaccano di più la porta rispetto ai Mancini e Taddei».
Certo, perdere gente come Lamela, Osvaldo e Marquinhos…
«Purtroppo adesso si deve dare un’occhiata anche ai conti. E io quei giocatori non li avrei mai voluti vedere con maglie diverse da quelle della Roma. Ma sono arrivati calciatori di ottimo livello. Su tutti Maicon e De Sanctis».
Maicon è uno che sposta, no?.
«Ne so qualcosa io. Ranieri me lo faceva marcare sempre, certe volte era imprendibile. Dovevi corrergli appresso e ripartire, mica semplice. Siamo nell’anno del mondiale, i brasiliani ci tengono alla Seleçao, per loro è più importante di una squadra di club. Maicon ha gli stimoli giusti».
E De Sanctis?
«Lo conosco da una vita, dai tempi della Juve. Un ragazzo intelligente, con una grande passione per il lavoro. In uno spogliatoio si fa sentire, uno come lui è fondamentale. Dà energia».
De Rossi?
«Mi sento di Daniele una sorta di fratello maggiore. Rivederlo in queste condizioni mi dà una gioia incredibile. Chi si stupisce di quanto sia forte è in malafede. De Rossi ora si sente coinvolto, avverte la fiducia di tutti e adesso è tornato quel giocatore di un’altra categoria. È felice. Avete visto, dopo il secondo gol al Verona, quello di Pjanic? Lui va da Ljajic, lo prende, se lo stringe e gli urla una cosa all’orecchio. Da questo si capisce quanto sia inserito nel progetto, quanto si senta leader».
Osvaldo è andato via: ma era così un cattivo ragazzo?
«Assolutamente no. Una splendida persona. Con un difetto: è istintivo, quando gli parte la vena non ragiona più. Come giocatore, ne ho visti pochi di attaccanti con le sue qualità. La Roma è fortunata, perché il suo sostituto si chiama Francesco Totti».
Sostituto?
«Sì, Checco in quel ruolo è perfetto. Merita il rinnovo? Certo che sì, lo dimostra ogni giorni sul campo».
Perché questi due anni sono andati male?
«Gli allenatori non avevano i giusti giocatori. Luis Enrique e Zeman sono poi due estremisti, forse a un certo punto era necessario cambiare rotta, come aveva fatto Spalletti da noi e Conte alla Juve».
Florenzi è il nuovo Perrotta?
«Sì, ma non deve sbagliare i gol come facevo io».
Borriello è un problema?
«Marco è una persona eccezionale. E un forte giocatore. Un attaccante con quelle caratteristiche servirà, vedrete. Non può essere un problema uno come lui, anzi».
Non so se hai presente una puttana ottimista e di sinistra.
In Monti we Trust
Paz: uno dei miei idoli Niente offre certezze incrollabili e coerenze granitiche come l’ignoranza.
(Vittorio Zucconi)
Baldissoni romano e romanista