paz ha scritto:infatti. visto che dicevano, e alcuni continuano a dire, che gli americani sono straccioni, che sono dei prestanome e bla bla bla, forse sarebbe il caso di attendere. di fatto, il progetto di thohir (perculato proprio come gli americani, segno che il provincialismo italico è duro a morire) è analogo a quello americano.
sarò troppo ingenuo ma dubito che, da una parte, uno venga dall'indonesia per esporsi al pubblico ludibrio internazionale, dall'altra parte, che nessuno, nella capitale economico-finanziaria del paese, dove sta cioè il vero potere, abbia chiesto garanzie sul suo investimento nell'inter, proprio come sono sicuro che UC le chiese al consorzio americano.
vero quello che dici, ma occhio perchè Thohir è perculato ora, non è stato perculato quando ha preso l'Inter...anzi, all'epoca del suo ingresso nell'Inter era stato considerato unanimemente come il salvatore della patria, con presenze in prima serata da Fazio, interviste chilometriche sulla Gazzetta. Qualche buontempone di giornalista, poi, si era spinto oltre dicendo che Thohir era diventato il primo tycoon straniero a rilevare un club di serie A...poi, quando hanno visto che in realtà Thohir aveva (GIUSTAMENTE) altri progetti in mente e un atteggiamento non propriamente alla Abramovich, gli stessi che lo beatificavano ora lo contestano allo stesso modo in cui è stato fatto con gli americani.
Nel caso degli americani della Roma, e specialmente nel caso di Pallotta, i pareri erano stati fin da subito molto drastici: Pallotta è un prestanome, dove sono i soldi, comanda la banca ecc, ecc...
Morale della favola: i due presidenti hanno un modo molto simile, e sostanzialmente condivisibile, di affrontare le difficoltà che fatalmente si incontrano non appena si rileva una società di un certo blasone come l'Inter o come la Roma...ma mentre all'indonesiano sono stati fatti ponti d'oro e salamelecchi da una stampa compiacente (Gazzetta, Sky), all'americano gli stessi media che rimpiangevano (!) la vecchia gestione hanno creato problemi, salvo poi salire sul carro non appena sono arrivati i risultati.
Anzi, se proprio vogliamo trovare una differenza, anche se la mia è una forzatura, c'è da dire che gli americani una volt insediatisi a Roma hanno investito subito e pesantemente (e male, inizialmente...) mentre Thohir ha una strategia, a livello di investimenti, molto più prudente.