FairPlay ha scritto:
APPLAUSONE ,la penso come te, bravo!
Ragazzi aprite gli occhi!
Un modo come un altro di controllare le masse.... diventa difficile controllare i popoli con gli eserciti, è molto più facile con le religioni.
Informatevi, fatevi delle domande sul perchè vi vengono dette certe cose, vivrete meglio.
[underline]L'insegnamento di Cristo di dogmatico aveva poco[/underline] (si riassume, per bocca di Gesù stesso, in due comandamenti). Nel Crisitanesimo la componente dogmatica viene al 90% dall'[underline]ebraismo[/underline](che ne è, inevitabilmente, la base ma che Gesù arriva perfino a criticare almeno nel modo in cui è vissuto dagli uomini del suo tempo) e [underline]da modifiche e interpolazioni successive[/underline]. Cristo non voleva controllare alcun popolo ed è morto per le sue idee. I primi cristiani non credo volessero farlo, tutti i crimini di cui giustamente parlate sono venuti dopo, quando l'organismo che guidava il movimento (la Chiesa) è divenuto ricco e potente, creando una gerarchia solida e granitica. Sulla necessità di informarsi, io l'ho avvertita diversi anni fa. [underline]Ho letto le opere dei principali critici della religione (Marx, Feuerbach), ho letto le spiegazioni del fenomeno date dagli psicologi (Jung, Freud) e su molte cose sono d'accordo[/underline]. [underline]Io dico solo che l'insegnamento di Gesù, astratto dal resto[/underline] (dal misticismo, da gran parte del contenuto del Vecchio Testamento, dal dogma e dalla superstizione) [underline]è molto valido e non merita di essere cestinato o paragonato a scientology[/underline]. Tutto ciò che ha elencato valerioblue nel suo post col messaggio cristiano, quello puro, non c'entra nulla. E' verità ma non c'entra. Il concetto di colpa originaria per esempio viene dalla Torah (Libro della Genesi), i precetti sulla donna e sul sesso ugualmente, i massacri e le violenze appartengono a una Chiesa ormai centro di potere (dagli Albigesi in poi), la storia del 25 dicembre lo stesso. Insomma, Cristo non merita di essere accomunato a tutto questo, non lo merita l'altezza del suo messaggio. Fosse nato in Grecia sarebbe stato un grande filosofo della non violenza (un Socrate magari, anche lui morto per le proprie idee), è nato in Palestina e in quel clima iper-religioso e messianico attorno a lui si è sviluppato un culto che nel tempo ha enormemente disatteso le premesse iniziali. Lo stesso si può dire di Buddha, meno di Maometto che crea l'Islam più che altro come elemento di unione politica (le famose tribù unificatesi sotto il suo controllo) e di legislazione sociale, attingendo a mani basse dal Cristianesimo e dall'Ebraismo. [underline]Il dogma, la superstizione, il misticismo sono elementi che anch'io rifuggo[/underline]. Dico solo che il Cristianesimo non è solo questo, [underline]possiede un nucleo di concetti assolutamente condivisibili e tutt'ora attuali[/underline]. Io dico che è difficile non amare la figura del Cristo e la sua modernità se si tiene fuori ciò che è venuto prima e dopo di lui.
[underline]Quello che spesso ci sfugge quando facciamo questi discorsi è il distinguo necessario tra premesse e sviluppo di un credo religioso[/underline]. La fase di sviluppo è la stessa quasi per tutti i culti e, nel caso di una religione di successo, è solitamente contraddistinta dai crimini dell'organismo che controlla il movimento al fine di consolidare o aumentare il proprio potere. Questa fase l'ha avuta il Cristianesimo come ce l'ha scientology ed è il momento in cui la religione abbandona l'innocenza iniziale (se ce l'ha, non sempre è così come specificherò tra poco e in tal caso le fasi non sono due ma una) per diventare mezzo di controllo delle coscienze e quindi politico. Su questi meccanismi ben ci illuminano i filosofi citati sopra, con cui mi trovo d'accordo su molti concetti. Non è un caso che spesso il motore di tale fase sia proprio la politica (come nel caso del Cristianesimo) che fiuta l'occasione d'oro e inizia a mettere le sue radici. Tornando a noi, la differenza (enorme) sta nelle premesse delle due religioni in esame. In scientology la premessa è la costruzione a tavolino di un culto per fare business, nel Cristianesimo è l'insegnamento (a mio parere straordinario) di un uomo che muore per le sue idee. Non mi pare proprio la stessa cosa. O vogliamo dire che Gesù, a mo' di esperto di marketing, ha creato tutto a tavolino? Nel I secolo d.C.? Non fatemi ridere. E che vantaggi avrebbe ottenuto? I problemi di cui parlate voi sono arrivati dopo, quando sono riemersi fortemente i precetti ebraici e quando la compresenza di una serie di circostanze (non ultima l'interesse della politica romana e di qualche imperatore) portò a interpolazioni, creazione di dogmi (vedi il Concilio di Nicea presieduto da Costantino) e delitti. E' chiaro che quando entra la politica si rinforzano questi elementi. Costantino ad esempio voleva solo un mezzo per tenere unito il popolo, dei valori del vero Cristianesimo gli importava poco. [underline]Da lì nasce la Chiesa come strumento di potere[/underline]. I Papi la manterranno sulla stessa strada per secoli, riuscendo a farle superare i traumi post-imperiali e anzi coprendo il vuoto di potere sorto a seguito di essi. Ma con questo che c'entra Cristo? Se in quel momento il culto di Mitra (che certo ha influenzato il Crisitanesimo così come lo conosciamo) fosse stato più diffuso e avesse fatto al caso degli ultimi imperatori (alla ricerca di qualcosa che facesse da collante in un Impero vicino alla fine) più del Cristianesimo, la Chiesa come la conosciamo oggi non sarebbe mai venuta ad esistere. Cristo sarebbe esistito ugualmente e con lui il suo messaggio, senza tutto ciò che di negativo ne è derivato per le cause esaminate prima. [underline]Quel messaggio quindi esiste anche in questa realtà, basta non farsi accecare dall'odio per l'istituzione Chiesa e ci apparirà di fronte agli occhi[/underline].