La Spagna eliminò il Portogallo in un derby iberico, grazie ad un gol di Villa; iniziò in questo modo una cavalcata con quattro risultati analoghi, 1 a 0, che portarono gli uomini di Del Bosque fino in fondo.
La brillantezza era da mettere da parte, bisognava conservare energie fino alla fine; d'altro canto, un buon Portogallo, che valeva poco meno di quello del 2006, si fermò troppo presto, per colpa di un accoppiamento poco forunato.
Ronaldo and company non avrebbero avuto, a mio avviso, la possibilità di andare molto più avanti, ma sicuramente valevano qualcosa di più che un ottavo di Finale.
Paraguay e Giappone andarono fino a rigori, per averedesignata la squadra qualificata ai quarti, in un match ad alto rischio contro la Spagna.
Nella lotteria, la maggiore freddezza e concretezza dei sudamericani, ebbe la meglio sui nipponici, che eguagliarono comunque il paizzamento del mondiale casalingo.
Avvincente fu anche il successo dell'Uruguay contro la Corea, che si piegò solo alla fine alla supremazia platense, grazie soprattutto ad una prova maiuscola di Saurez, il vampiro. L'Uruguay avrebbe pescato, nel quarto di finale, la vincente tra USA e Ghana: dopo un pareggio 1 a 1 nei tempi regilamentari, una rete ad inizio supplementari di Gyan porto la squadra di Accra ai quarti di finale.
Nessuno lo avrebbe pronosticato; ma i leoni del Ghana si fermarono, purtroppo ad un passo dalla storia.
Ma è, e scusate il gioco di parole, tutta un'altra storia.
I quarti di finale furono la consueta occasione di calcio, bel calcio e di agonismo.
Come non ricordare la vittoria dell'Olanda sul Brasile, dopo ben 36 anni dal 2 a 0 di Cruijff ai mondiali tedeschi.
Un risultato di 2 a 1, che il Brasile sembrava aver messo in cassaforte nel primo tempo, ma poi arrivo' la follia di Felipe Melo, autore di una beffarda autorete e poi di una espulsione che lasciò il Brasile esposto alle pressioni Orange.
Il risultato, forse non veritiero delle forze in campo, diede ragione ai giocatori olandesi, dopo le eliminazioni per mano brasiliana del 1994 e 1998.
Il pathos di Spagna Paraguay, con ambedue le squadre fallire un penalty e poi la stoccata finale di Villa.
Spagna essenziale, controllo del campo, minimo rischio e poi una rete a partita.
Avvincente avrebbe dovuto essere la rivincita di Messi contro i tedeschi, dopo i rigori del mondiale tedesco, dopo che Pekerman decise di gestire i cambi per avere forze fresche per la semifinale...
Ma Messi questa partita non la gioca, come spesso gli accade in nazionale, anzi tutta la squadra albiceleste non la gioca; sotto di un gol ai primissimi minuti di Mueller, provano a reagire fino a che, nella seconda metà del secondo tempo, vengono travolti dalla Germania.
Un 4 a 0 che non lascia attenuanti, la Germania diventa ora la naturale favorita del mondiale, troppo forte.
Lascio da buon ultimo il quarto di finale tra Uruguay e Ghana.
L'occasione che gli africani ebbero di giocarsi la semifinale contro l'Olanda, e' una di quelle che ti capita una volta nella vita...non puoi gettarla al vento così. Il calcio africano forse non è ancora preparato a simili livelli, un giorno ancora lontano, per me, lo sarà.
Il tutto si racchiude nei supplementari, dopo una partita agonisticamente molto tesa; d'altronde con i platense, non può essere che così. Il punto di svolta e' praticamente verso il 120 minuto, quando un tiro a botta sicura di un giocatore ghanese sta entrando come una freccia nel bersaglio grosso di Muslera, che non può arrivarci.
Allora, con tutte le forze che ha, il vampiro Suarez si sostituisce al portiere e si getta sulla palla, togliendola dal sette.
Luis non poteva fare altrimenti, se la palla fosse entrata era sconfitta sicura; tenta il colpo disperato, sa che verrà espulso, ma almeno da alla nazionale platense un'ultima piccola chance.
Ed ha ragione, Gyan sbaglia il calcio di rigore, che manda le squadre ai calci di rigore finali.
Ovviamente tutti sanno che la partita il Ghana non le recupera più, e' una legge non scritta del calcio, se sbagli paghi.
Ed il Ghana paga, amaramente, lasciando ai sudamericani il compito di battere la corazzata olandese in semifinale.
Nell'altro incontro, la Germania incontrerà la sparagnina Spagna, come re match della finale europea del 2008, finita 1 a 0 per la Spagna.
Il calcio sudamericano esce a pezzi dai quarti di finale, spazzato via dalla superiorità europea.
Il solo Uruguay, il meno atteso e con una buona dose di fortuna, strappa il biglietto per la semifinale, grazie soprattutto alla dabbenaggine africana.
Comunque una cosa e' certa, una squadra vincerà il mondiale fuori continente, e soprattutto non sarà il Brasile.
La prima semifinale vede di fronte Spagna e Germania, replica della finale due anni prima dell'Europeo.
Ed il risultato sarebbe stato lo stesso, ancora un gol, di Puyol stavolta, permette alle furie rosse di accedere per la prima volta ad un finale mondiale.
La Germania gioca una partita inferiore a quelle precedenti contro Inghilterra e Argentina; ma è la Spagna che ti fa giocar male, il possesso palla di Xavi e Xabi Alonso non consente agli avversari di avvicinarsi pericolosamente alla porta di Casillas.
La Spagna e' un osso durissimo da battere, ed i tedeschi sono la loro vittima per la seconda volta.
Anche l'Olanda indirizza subito la semifinale con un gol di Van Bronckost da 35 metri.
L'Uruguay senza la punta più forte, Suarez, immolatosi sul l'altare patrio dei quarti, e' molto meno efficace del solito, ma ha il coraggio di tenere fino in fondo, e chiudere la disputa con un onorevole 3 a 2.
Europa uber alles. E ci sarà una prima volta mondiale, la neofita Spagna di "don" Andres Iniesta, oppure la già pluridelusa Olanda di Arjen Robben?
La cattiveria di una finale mondiale sarà implacabile con gli olandesi.
Il dio del calcio non ama gli eredi di Cruijff!
Dopo Francia 98, quindi dopo 12 anni, una nuova squadra si sarebbe fregiata del titolo di campione mondiale, sicuro.
Bisogna solo risolvere il quesito: fallirà ancora una volta la squadra olandese, dopo le sconfitte del 1974 e 1978, oppure gli spagnoli si scioglieranno come neve al sole?
Domanda retorica, nel senso che nessuno credeva in una vittoria olandese a Johannesburgh, al Soccer city.
L'oro del Transvaal, quindi sarebbe andato a Madrid, dopo un partita che l'Olanda volle mettere subito sul piano fisico (ricordo un fallo orrendo di De Jong su Xabi Alonso, non sanzionato col rosso)...ma in fin dei conti, forse, l'Olanda pagò troppo gli errori di Robben davanti a Casillas e, nei supplementari, l'espulsione di Heitinga.
E quando a pochi minuti dai rigori, Don Iniesta ricevette una palla al limite dell'area, che doveva essere spinta con precisione per superare Stekelemburg...il trequartista blaugrana non si fece pregare. La palla andò in fndo al sacco, accompagnata dal grido di 40 milini di spagnoli.
Quello che nessuno era mai riuscito a fare nella storia del calcio spagnolo, era successo vicino al capo di buona Speranza...forse un segnale.
Iniesta , per tutto il campionato successivo in Liga, venne appaludito con standing ovation in ogni stadio spagnolo stesse giocando.
Calcio di altri tempi, in un paese che stava affrontando una crisi economica non indifferetente.
L'Olanda uscì ancora una volta battuta, ma non umiliata, tutt'altro; ma con l'incubo di non riuscire mai a chiuedere il cerchio magico.
Ma almeno Robben e compagni un record lo avevano stabilito, unica squadra ad aver perso tre finali mondiali, senza averne vinta una: il record delle 4 finali perse della Germania è vicino...chissà.