
I Mondiali di calcio raccontati - Sudafrica 2010
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I Mondiali di calcio raccontati - Sudafrica 2010
piano e con pazienza..non spingete... 

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Re: I Mondiali di Calcio raccontati - Sudafrica 2010
1 - Nel continente nero...
Già, il mondiale sbarca in Africa, fortemente voluto da Blatter che, astioso per la sconfitta africana nell'assegnazione del 2006, non perse tempo e attività per quella del 2010.
Il calcio conquista anche l'ultimo continente, ed è un atto di amore verso quello che è il serbatoio più ricco del futuro...bla bla bla.
Tutto falso, è solo un problema economico: riconoscere dignità ad un movimento, renderlo più aperto, valorizzare i vivai africani; insomma ampliare il business calcio, a vantaggio di tutti, oppure dei soliti, come preferite
Questa è la scelta africana, per la quale si sacrifica anche il concetto di alternanza.
Ma è indubbiamente un mondiale affascinante che ci fa conoscere (almeno televisivamente) l'Africa australe.
Già, il mondiale sbarca in Africa, fortemente voluto da Blatter che, astioso per la sconfitta africana nell'assegnazione del 2006, non perse tempo e attività per quella del 2010.
Il calcio conquista anche l'ultimo continente, ed è un atto di amore verso quello che è il serbatoio più ricco del futuro...bla bla bla.
Tutto falso, è solo un problema economico: riconoscere dignità ad un movimento, renderlo più aperto, valorizzare i vivai africani; insomma ampliare il business calcio, a vantaggio di tutti, oppure dei soliti, come preferite
Questa è la scelta africana, per la quale si sacrifica anche il concetto di alternanza.
Ma è indubbiamente un mondiale affascinante che ci fa conoscere (almeno televisivamente) l'Africa australe.
Ultima modifica di pisodinosauro il mar 15 lug 2014, 23:03, modificato 1 volta in totale.
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Re: I Mondiali di Calcio raccontati - Sudafrica 2010
che incubo


scusate ma sono fatto così.principe68 ha scritto:il vero problema di Blandols è che è come quello zio che non è mai cresciuto che ti fa vedere come è bella la Playstation, tu gli chiedi se te la fa provare e lui te risponde "col cazzo"
Re: I Mondiali di Calcio raccontati - Sudafrica 2010
..paraponziponzipòpisodinosauro ha scritto:1 - Nel continente nero...

Re: I Mondiali di Calcio raccontati - Sudafrica 2010
Lessi un approfondimento di ForFourTwo che stilò una tabella in base al numero dei decibel, ed UNA SOLA Vuvuzela emetteva più rumore di un concerto rock..Blandols ha scritto:che incubo

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Re: I Mondiali di Calcio raccontati - Sudafrica 2010
Il peggiore Mondiale che ho visto, di 94 ad oggi...
E la vuvuzela era roba da omicidio a chi la suonava...
E la vuvuzela era roba da omicidio a chi la suonava...
nakata ha scritto:certo fa ride che dopo 3 minuti di video di paredes si grida al fenomeno e poi "lo voglio vedé neymar in europa".
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Re: I Mondiali di Calcio raccontati - Sudafrica 2010
2 - ...nell'emisfero sud.
Dopo oltre trent'anni, da Argentina 1978, il mondiale torna a disputarsi in inverno, essendo il Sudafrica nell'emisfero australe.
Tre ordini di problemi risultarono immediati:
a) la situazione delle infrastrutture, in termini di impianti edi location per le squadre ed ospiti,
b) problemi di carattere endemico, epidemie, vaccinazioni, AIDS,
c) problemi di tipo sociale, essendo il Sudafrica un paese particolarmente caldo.
Il governo di Pretoria rassicurò sia sulle norme di prevenzione - la quarantena alla prostituzione, la diffusione di quantitativi di profilattici enormi - per evitare (comunque) il proliferare di malattie di tipo sessuale; sia per la sicurezza nelle strade, soprattutto nelle 9 città che avrebbero ospitato i mondiali e nei ritiri delle 32 squadre.
Per quanto riguarda la logistica, ci furono diversi problemi riguardo gli stadi, la cui costruzione creò non pochi disagi; tanto è vero che, pur smentendo recisamente ogni forma di soluzione alternativa - Blatter disse che la ioluzione A era il Sudadfrica, la soluzione B era il Sudafrica etc etc - era noto che almeno 4 nazioni si erano proposte per ospitare i mondiali, in caso di difezione del paese ospitatante; e che se fosse saltato il Sudafrica, il mondiale sarebbe stato nuovamente disputato in Germania, per ovvi motivi.
Ma non si arrivò a questo, anzi alcuni stadi molto belli, come Port Elizabet o lo stesso Soccer City di Johannesburg hanno segnato un'epoca.
Il Sudafrica, come detto, ebbe vita facile per avere l'assegnazione, in quanto si presentarono solo candidature africane, poichè il continente era stato scelto dalla FIFA; l'unica concorrente di fatto fu solo il Marocco.
Dopo oltre trent'anni, da Argentina 1978, il mondiale torna a disputarsi in inverno, essendo il Sudafrica nell'emisfero australe.
Tre ordini di problemi risultarono immediati:
a) la situazione delle infrastrutture, in termini di impianti edi location per le squadre ed ospiti,
b) problemi di carattere endemico, epidemie, vaccinazioni, AIDS,
c) problemi di tipo sociale, essendo il Sudafrica un paese particolarmente caldo.
Il governo di Pretoria rassicurò sia sulle norme di prevenzione - la quarantena alla prostituzione, la diffusione di quantitativi di profilattici enormi - per evitare (comunque) il proliferare di malattie di tipo sessuale; sia per la sicurezza nelle strade, soprattutto nelle 9 città che avrebbero ospitato i mondiali e nei ritiri delle 32 squadre.
Per quanto riguarda la logistica, ci furono diversi problemi riguardo gli stadi, la cui costruzione creò non pochi disagi; tanto è vero che, pur smentendo recisamente ogni forma di soluzione alternativa - Blatter disse che la ioluzione A era il Sudadfrica, la soluzione B era il Sudafrica etc etc - era noto che almeno 4 nazioni si erano proposte per ospitare i mondiali, in caso di difezione del paese ospitatante; e che se fosse saltato il Sudafrica, il mondiale sarebbe stato nuovamente disputato in Germania, per ovvi motivi.
Ma non si arrivò a questo, anzi alcuni stadi molto belli, come Port Elizabet o lo stesso Soccer City di Johannesburg hanno segnato un'epoca.
Il Sudafrica, come detto, ebbe vita facile per avere l'assegnazione, in quanto si presentarono solo candidature africane, poichè il continente era stato scelto dalla FIFA; l'unica concorrente di fatto fu solo il Marocco.
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Re: I Mondiali di Calcio raccontati - Sudafrica 2010
3 - Il Sudafrica e la FIFA: Blatter, il paladino del mercato globale.
Molti ritengono che la crisi economica e finanziaria che riguarda un po’ tutto il mondo, non sembra creare grandi guai alla FIFA, organismo ricchissimo, il cui presidente Blatter ha addirittura una remunerazione annuale segreta.
Circola una battuta, o la convinzione, che Blatter si occupi di tutto tranne che di calcio.
Blatter con il mondiale africano si sarebbe preparato a candidarsi per un nuovo mandato.
Le cifre relative a Sudafrica 2010 lasceranno pochi dubbi; pubblicità, biglietti, sponsor storici, indotto, soprattutto diritti televisivi: trenta miliardi di spettatori complessivi, oltre 70mila ore di trasmissione in più di 200 Paesi, un incasso finale calcolato in poco meno di tre miliardi di euro.
Si può affermare che il Campionato 2010 fu un formidabile veicolo verso i mercati africani, così come quello del 1994 lo fu per il mercato americano e quello del 2002 per quello asiatico.
Per la Blatter non è importante come si giochi o chi vinca, o almeno è solo un dettaglio: l'importante è dove si giochi; ormai è una gara per la firma di più contratti pubblicitari possibili, con sponsor nazionali e internazionali , potentissime multinazionali, qualche circuito bancario, qualche famosa bevanda gassata, il mercato tecnologico dei televisori e così via.
Per la Repubblica Sudafricana l’evento sarebbe stato di indubbia grande portata, non soltanto per i significati simbolici della scelta, basti pensare a Nelson Mandela. Già Joao Havelange, colui che più di altri promosse a suo tempo il ruolo dell'Africa, sottolineò il potenziale economico del Paese, il ruolo internazionale legato all’oro e ai diamanti, la grandezza e la bellezza delle sue città: ma pur sempre un Paese dalle enormi disuguaglianze, con 20 milioni di poveri su 50 milioni di abitanti.
Questo sarebbe stato però compito di Blatter: far filare tutto liscio...
Molti ritengono che la crisi economica e finanziaria che riguarda un po’ tutto il mondo, non sembra creare grandi guai alla FIFA, organismo ricchissimo, il cui presidente Blatter ha addirittura una remunerazione annuale segreta.
Circola una battuta, o la convinzione, che Blatter si occupi di tutto tranne che di calcio.
Blatter con il mondiale africano si sarebbe preparato a candidarsi per un nuovo mandato.
Le cifre relative a Sudafrica 2010 lasceranno pochi dubbi; pubblicità, biglietti, sponsor storici, indotto, soprattutto diritti televisivi: trenta miliardi di spettatori complessivi, oltre 70mila ore di trasmissione in più di 200 Paesi, un incasso finale calcolato in poco meno di tre miliardi di euro.
Si può affermare che il Campionato 2010 fu un formidabile veicolo verso i mercati africani, così come quello del 1994 lo fu per il mercato americano e quello del 2002 per quello asiatico.
Per la Blatter non è importante come si giochi o chi vinca, o almeno è solo un dettaglio: l'importante è dove si giochi; ormai è una gara per la firma di più contratti pubblicitari possibili, con sponsor nazionali e internazionali , potentissime multinazionali, qualche circuito bancario, qualche famosa bevanda gassata, il mercato tecnologico dei televisori e così via.
Per la Repubblica Sudafricana l’evento sarebbe stato di indubbia grande portata, non soltanto per i significati simbolici della scelta, basti pensare a Nelson Mandela. Già Joao Havelange, colui che più di altri promosse a suo tempo il ruolo dell'Africa, sottolineò il potenziale economico del Paese, il ruolo internazionale legato all’oro e ai diamanti, la grandezza e la bellezza delle sue città: ma pur sempre un Paese dalle enormi disuguaglianze, con 20 milioni di poveri su 50 milioni di abitanti.
Questo sarebbe stato però compito di Blatter: far filare tutto liscio...
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Re: I Mondiali di Calcio raccontati - Sudafrica 2010
4 - Il calore locale.
Sfatiamo un luogo comune, oppure accettiamolo...ma la naturale simpatia dei colored, la fame di calcio e le politiche rigide di controllo del governo centrale fecero del mondiale 2010 un happenning felice durato un mese.
La colonna portante di questa gioia incontrollabile, di questa voglia di essereci e di manifestare festosamente ... furono le vuvuzelas.
Strumento infernale, trombetta demoniaca che squassava con il suo suono acuto, penetrante ed assordante, di cui tutti credo abbiamo ancora il ricordo.
Da Wikipedia:
La vuvuzela produce un suono potente, monocorde, tipicamente vicino al Si♭. Essa è comunemente usata in Sudafrica dai tifosi che assistono alle partite di calcio ed è per questo divenuta una sorta di simbolo del calcio stesso in quel paese, anche in virtù della falsa convinzione, che fu sostenuta anche dalla presidenza della FIFA, che la vuvuzela fosse nata come una riproduzione in plastica del corno di antilope, che in Sudafrica era usato nella tradizione tribale.
Durante tutte le partite, il suono inconfondibile ed intenso accompagnava l'evento prima e dopo il suo regolamentare svolgimento, insomma oltre due ore di suoni che credo abbiano creato non pochi problemi al pacco uditivo di molte persone.
Lascio ai singoli ricordare l'oggetto.
Sfatiamo un luogo comune, oppure accettiamolo...ma la naturale simpatia dei colored, la fame di calcio e le politiche rigide di controllo del governo centrale fecero del mondiale 2010 un happenning felice durato un mese.
La colonna portante di questa gioia incontrollabile, di questa voglia di essereci e di manifestare festosamente ... furono le vuvuzelas.
Strumento infernale, trombetta demoniaca che squassava con il suo suono acuto, penetrante ed assordante, di cui tutti credo abbiamo ancora il ricordo.
Da Wikipedia:
La vuvuzela produce un suono potente, monocorde, tipicamente vicino al Si♭. Essa è comunemente usata in Sudafrica dai tifosi che assistono alle partite di calcio ed è per questo divenuta una sorta di simbolo del calcio stesso in quel paese, anche in virtù della falsa convinzione, che fu sostenuta anche dalla presidenza della FIFA, che la vuvuzela fosse nata come una riproduzione in plastica del corno di antilope, che in Sudafrica era usato nella tradizione tribale.
Durante tutte le partite, il suono inconfondibile ed intenso accompagnava l'evento prima e dopo il suo regolamentare svolgimento, insomma oltre due ore di suoni che credo abbiano creato non pochi problemi al pacco uditivo di molte persone.
Lascio ai singoli ricordare l'oggetto.
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Re: I Mondiali di Calcio raccontati - Sudafrica 2010
Manca solo l'Australia visto che con la Russia 2018, e il Qatar 2022, si sono toccati un po tutti i punti del globo !!pisodinosauro ha scritto:3 - Il Sudafrica e la FIFA: Blatter, il paladino del mercato globale.
Molti ritengono che la crisi economica e finanziaria che riguarda un po’ tutto il mondo, non sembra creare grandi guai alla FIFA, organismo ricchissimo, il cui presidente Blatter ha addirittura una remunerazione annuale segreta.
Circola una battuta, o la convinzione, che Blatter si occupi di tutto tranne che di calcio.
Blatter con il mondiale africano si sarebbe preparato a candidarsi per un nuovo mandato.
Le cifre relative a Sudafrica 2010 lasceranno pochi dubbi; pubblicità, biglietti, sponsor storici, indotto, soprattutto diritti televisivi: trenta miliardi di spettatori complessivi, oltre 70mila ore di trasmissione in più di 200 Paesi, un incasso finale calcolato in poco meno di tre miliardi di euro.
Si può affermare che il Campionato 2010 fu un formidabile veicolo verso i mercati africani, così come quello del 1994 lo fu per il mercato americano e quello del 2002 per quello asiatico.
Per la Blatter non è importante come si giochi o chi vinca, o almeno è solo un dettaglio: l'importante è dove si giochi; ormai è una gara per la firma di più contratti pubblicitari possibili, con sponsor nazionali e internazionali , potentissime multinazionali, qualche circuito bancario, qualche famosa bevanda gassata, il mercato tecnologico dei televisori e così via.
Per la Repubblica Sudafricana l’evento sarebbe stato di indubbia grande portata, non soltanto per i significati simbolici della scelta, basti pensare a Nelson Mandela. Già Joao Havelange, colui che più di altri promosse a suo tempo il ruolo dell'Africa, sottolineò il potenziale economico del Paese, il ruolo internazionale legato all’oro e ai diamanti, la grandezza e la bellezza delle sue città: ma pur sempre un Paese dalle enormi disuguaglianze, con 20 milioni di poveri su 50 milioni di abitanti.
Questo sarebbe stato però compito di Blatter: far filare tutto liscio...
2026 forse sarà l'anno dei canguri?
Io mi sa che non lo vedrò mai piu un mondiale in Italia mi sà

Mi sarebbe piaciuto vivere da 18-20enne quello del 94 ma avevo solo 8 anni ma ricordo i pianti per la finale persa, stavo a Cabo Verde e li tifavano tutti Brasile !!
Santiago ha scritto:*così carino così edukaku*
Uno piacere ha il grande piacere ospite di avere ospite !!ilmauro ha scritto:tonino asta è l'ideale pe fa il salto
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Re: I Mondiali di Calcio raccontati - Sudafrica 2010
moro ha scritto: Manca solo l'Australia visto che con la Russia 2018, e il Qatar 2022, si sono toccati un po tutti i punti del globo !!
2026 forse sarà l'anno dei canguri?
Io mi sa che non lo vedrò mai piu un mondiale in Italia mi sà!!
Mi sarebbe piaciuto vivere da 18-20enne quello del 94 ma avevo solo 8 anni ma ricordo i pianti per la finale persa, stavo a Cabo Verde e li tifavano tutti Brasile !!
secondo me al Qatar lo levano e lo danno ai canguri...

Re: I Mondiali di Calcio raccontati - Sudafrica 2010
Mi ricordo la polemica dei calciatori ed allenatori sulle Vuvuzelas (che dicevano che in questo modo era molto più difficile comunicare, soprattutto con la panchina), e ricordo che fui completamente d'accordo con Cannavaro (mi pare fosse lui a fare questa dichiarazione) che disse che proibire le Vuvuzelas non avrebbe avuto senso in quanto se si disputa il mondiale in un paese bisogna accettarne ed abbracciarne le tradizioni, altrimenti un posto varrebbe l'altro...pisodinosauro ha scritto:4 - Il calore locale.
Sfatiamo un luogo comune, oppure accettiamolo...ma la naturale simpatia dei colored, la fame di calcio e le politiche rigide di controllo del governo centrale fecero del mondiale 2010 un happenning felice durato un mese.
La colonna portante di questa gioia incontrollabile, di questa voglia di essereci e di manifestare festosamente ... furono le vuvuzelas.
Strumento infernale, trombetta demoniaca che squassava con il suo suono acuto, penetrante ed assordante, di cui tutti credo abbiamo ancora il ricordo.
Da Wikipedia:
La vuvuzela produce un suono potente, monocorde, tipicamente vicino al Si♭. Essa è comunemente usata in Sudafrica dai tifosi che assistono alle partite di calcio ed è per questo divenuta una sorta di simbolo del calcio stesso in quel paese, anche in virtù della falsa convinzione, che fu sostenuta anche dalla presidenza della FIFA, che la vuvuzela fosse nata come una riproduzione in plastica del corno di antilope, che in Sudafrica era usato nella tradizione tribale.
Durante tutte le partite, il suono inconfondibile ed intenso accompagnava l'evento prima e dopo il suo regolamentare svolgimento, insomma oltre due ore di suoni che credo abbiano creato non pochi problemi al pacco uditivo di molte persone.
Lascio ai singoli ricordare l'oggetto.
O forse fu lo stesso Blatter a dirlo, boh

Re: I Mondiali di Calcio raccontati - Sudafrica 2010
Sono loro i secondi candidati in graduatoria se il primo lascia?pisodinosauro ha scritto:
secondo me al Qatar lo levano e lo danno ai canguri...
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Re: I Mondiali di Calcio raccontati - Sudafrica 2010
NuniShinoda ha scritto: Sono loro i secondi candidati in graduatoria se il primo lascia?
No, solo una mia sensazione...l'australia e' un po che ci prova...tutto li
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Re: I Mondiali di Calcio raccontati - Sudafrica 2010
5 - Aneddoti.
Come dimenticare la scatenata Shakira, dimenare i fianchi nel cantare Waka Waka...it's time for Africa.
Ricordo che questa canzone era propinata in tutte le salse durante le trasmissioni televisive, ed era un bel vedere.
La musichetta era accattivante, un bel ritmo ed ebbe fortuna; fu ripresa anche in note parodie, anche nostrane.
Ma una star involontaria dei mondiali, fu il celebre polpo Paul.
Ospitato in un acquario di una cittadina tedesca, riuscì ad indovinare moltissimi pronostici, anche quello della finale.
Veniva calato in un acquario con due box con bandiera delle nazioni contendenti, e non ne sbaglio' uno.
La scelta del polpo Paul sembra fosse indirizzata dai colori da cui lui era molto stimolato, in particolare il rosso e il giallo; essendo infallibile, intorno a Paul si sviluppo un mercato di assurde richieste ( scegliere il nuovo primo ministro pakistano, esempio) che mi auguro fossero frutto più dello scherzo che della effettiva volontà.
Il povero polpo morì pochi mesi dopo i suoi trionfali pronostici.
Come dimenticare la scatenata Shakira, dimenare i fianchi nel cantare Waka Waka...it's time for Africa.
Ricordo che questa canzone era propinata in tutte le salse durante le trasmissioni televisive, ed era un bel vedere.
La musichetta era accattivante, un bel ritmo ed ebbe fortuna; fu ripresa anche in note parodie, anche nostrane.
Ma una star involontaria dei mondiali, fu il celebre polpo Paul.
Ospitato in un acquario di una cittadina tedesca, riuscì ad indovinare moltissimi pronostici, anche quello della finale.
Veniva calato in un acquario con due box con bandiera delle nazioni contendenti, e non ne sbaglio' uno.
La scelta del polpo Paul sembra fosse indirizzata dai colori da cui lui era molto stimolato, in particolare il rosso e il giallo; essendo infallibile, intorno a Paul si sviluppo un mercato di assurde richieste ( scegliere il nuovo primo ministro pakistano, esempio) che mi auguro fossero frutto più dello scherzo che della effettiva volontà.
Il povero polpo morì pochi mesi dopo i suoi trionfali pronostici.