JackASR ha scritto: ↑lun 24 apr 2023, 13:06
Che non ci sia alcuna evidenza lo dici tu. Mi sorge il dubbio che, in fondo in fondo, l'accezione che spesso si dà al concetto di evidenza sia cmq riconducibile al metodo scientifico. Questo è un retaggio dell'illuminismo che ha preteso di spiegare tutto con la razionalismo cartesiano. Ma io, personalmente, credo in Dio perché ho delle evidenze nella mia vita che mi dicono che Dio esiste e lo stesso vale per i miliardi di persone che hanno creduto, credono e crederanno in futuro. Per farti un esempio banalissimo sono moralmente certo che la mia ragazza mi ami anche se non posso portarti a sostegno di ciò alcuna evidenza scientifica...non per questo si può dire che io non abbia evidenze del fatto che mi ami.
Sul punto ti aggiungo che io non credo in un folletto, perché mai un folletto ha preteso di essere Dio. Io credo in un Dio che si è fatto uomo, un uomo storicamente esistito, che ha detto di essere il figlio di Dio e che solo seguendolo si può ottenere la vita eterna. Uno che dice ste cose, a casa mia, o è un pazzo o diceva la verità (tertium non datur). Io, semplicemente, ho liberamente scelto di credergli.
Poi ci mancherebbe, ognuno è libero di far ciò che vuole così come di credere o non credere a ciò che vuole. Ho un profondo rispetto per chi non la pensa come me e mi scuso in anticipo se banalizzo alcune posizioni o fraintendo cose dai post che leggo...ovviamente non ci conosciamo quindi potrei avventurarmi in ricostruzioni sbagliate del pensiero di alcuni utenti del forum che, ripeto, non conosco.
Tranquillo, io non attacco nessuno, nè voglio far cambiare idea a nessuno. Tento di fare dei ragionamenti razionali, anche se qualcuno la prende sempre sul personale.
Tu ammetti di prendere la parola di un uomo del passato e credere che abbia un collegamento con una divinità, bisogna fare una sospensione dell'incredulità e dare per buoni i miracoli, la vita ultraterrena e tutta una serie di fenomeni sovrannaturali di cui non esiste alcuna evidenza. Ma è una libera scelta, come tu dici, e si definisce fede. Sottolineo però che è soltanto quello e non c'è niente altro che sostenga questa credenza.
1) per quanto il personaggio sia storicamente esistito, su cosa veramente predicasse e soprattutto su tutto il resto che è stato scritto nel tempo riguardo i poteri soprannaturali, non c'è niente di certo, a dire il minimo
2) ci sono stati nella storia migliaia di sacerdoti e predicatori che hanno detto di avere rapporti privilegiati con una divinità e molto di quello che Cristo viene detto avrebbe predicato, sarebbe ricollegabile ad altre filosofie/religioni che provenivano dall'oriente. Tu hai scelto di credere a questo personaggio e non ad altri. La mia teoria è che è la tradizione e la cultura del tuo paese a scegliere questo e non altro
3) Il fatto che l'idea di divinità venga considerata più importante di una cosa futile come un folletto, non è rilevante dal punto di vista della dicotomia esiste/non esiste: per esempio, se non credo alla magia del folletto o di un mago, posso non credere alla magia dei miracoli, non è che siccome i miracoli sono collegati a un'idea filosoficamente più importante diventano per questo più veri della magia di uno stregone
4) Non so quali siano queste evidenze di cui parli, ma quando una evidenza è interna alla persona, è soggettiva ed è la sua versione della realtà, che non ha appunto basi oggettive. Sul fatto che tutti quelli che credono hanno questa forte evidenza interna non sono per niente d'accordo: la maggior parte crede perchè la cultura e la società in cui vivono li porta a credere (spesso pensare di credere, perchè chiaramente non hanno una vera fede) in quella specifica cosa (prova ne è che a seconda del posto in cui nasci, credi in qualcosa di diverso). In generale, il fatto che tu creda in qualcosa per evidenze che hanno a che fare soltanto con te, può al massimo essere una prova per te. Da un punto di vista esterno, uno considera tutti i fattori che ti fanno credere, analizza le motivazioni storiche, culturali, sociali e psicologiche che potrebbero spingerti in quella direzione, e arriva a decidere che quello che tu credi non è la realtà delle cose.
5) Come spiegheresti ad una persona del presente o del passato, che crede ad una divinità differente che secondo te la tua è quella vera e la sua è falsa? Anche lui ti direbbe che sente che quella divinità esiste, ti direbbe che ci sono milioni se non miliardi di persone che come lui credono in quella divinità e nei suoi precetti. Se si guarda soltanto alla soggettività, che è alimentata da bias culturali e psicologici, niente può essere appurato, vale tutto, si può credere a qualsiasi cosa perchè...si sente che è vera.
6) Tutto ciò senza nemmeno toccare gli aspetti più importanti: le centinaia paradossi logici e di cose che non tornano anche accettando la possibilità dell'esistenza del dio cristiano