Voi le scelte le avete condivise.siamocosì ha scritto: ↑mer 22 nov 2023, 11:59 Paolo quello che tu descrivi non riesco ad inquadrarlo bene. Visto che hai fatto il tuo esempio ti faccio il mio. Noi ci siamo sposati a 27 e 22 anni e dopo 18 mesi eravamo genitori. Abbiamo optato per la comunione dei beni anche se io avevo molto e lei poco. Prima del matrimonio abbiamo aperto un conto cointestato che è l'unico conto di casa. Potendocelo permettere lei ha deciso di non lavorare e stare con le figlie. In casa abbiamo compiti diversi. Tutte le riparazioni spettano a me come tutti i compiti più faticosi fisicamente tipo il giardino. Non trovo offensivo che lei stia al sole mentre taglio l'erba come lei non trova offensivo se sto sul divano mentre pulisce (ma mi taglia i piedi se metto un piede dove è umido). Tutte le scele sono condivise. Forse potrebbe sembrare una famiglia patriarcale ma così non è. Io ripeto quello che diceva poco fa galimberti in tv grossa parte delle colpe è delle madri che danno amore incondizionato ai figli permettendogli tutto mentre giustamente fidanzate e compagne danno un amore condizionato e non gli permettono tutto. Francamente più che un problema di famiglie patriarcali io vedo un problema di famiglie con figli sovrani assoluti.
Se invece per patriarcato intendiamo una società maschilista che penalizza le donne su questo sono d'accordo ma ha più a che fare con il gender gap che con la violenza sulle donne
Il patriarcato è quello che impone o che eredita culturalmente una situazione in cui la donna, se fa i figli, non lavora più. Dove l'uomo non fa le pulizie e se cucina lo fa la domenica, quando si cucinano i manicaretti, mentre la normale amministrazione la fa la moglie, tipo domestica.
Nel patriarcato la scelta non è condivisa, è imposta dall'uomo.
E non credo che queste situazioni non esistano più.
Poi se vogliamo allargare il discorso, per me il problema è che la furia accusatoria odierna sta confondendo tante cose e butta in mezzo motivazioni assurde. Per esempio ora sembra che il comportamento tossico della gelosia possessiva sia una componente unicamente maschile. E questa è una cazzata abnorme.
Io ho conosciuto personalmente, una anche per vissuto, donne gelose all'inverosimile, che mettevano in atto comportamenti volti al controllo, sfiducia, pedinamenti, apparizioni a sorpresa, tentativi di isolare l'uomo da ogni potenziale rischio.
Esattamente come gli uomini di cui si discute oggi.
La differenza è il ricorso alla violenza, soprattutto a quella estrema, che porta addirittura alla sopraffazione, alla morte.
Ma questo dipende da una componente fisiologica. L'animale più forte sa istintivamente di poter prevalere.
E' una componente animale, appunto, che la coscienza dovrebbe poter superare. Ma evidentemente per alcuni non è così.