aldodice26x1 ha scritto: ↑lun 23 set 2024, 11:24
Io francamente non so se De Rossi è un grande allenatore e nemmeno se lo diventerà. Ammetto che non lo avrei mai messo al posto di Mourinho e, soprattutto, essendo un allenatore ad esperienza zero (sono indulgente con lui e non voglio considerare l'esperienza alla Spal) gli avrei affiancato una persona che potesse accompagnarlo nel suo percorso. A Giugno non lo avrei rinnovato cercando però di prendere allenatori del livello di Conte al suo posto (se dovevo prendere i Palladino o gli Italiano che pure sono allenatori che la gavetta la hanno fatta ed hanno più esperienza di Daniele rimanevo con De Rossi). Una volta rinnovato gli avrei affiancato un Ranieri come DT sempre per accompagnarlo nel suo percorso. Mai lo avrei licenziato dopo 3 giornate, seppur nella consapevolezza che erano un seguito dell'ultimo mese e mezzo dello scorso campionato andato maluccio. Io però sono uno che non esonererebbe mai un allenatore sia che si chiami De Rossi o che si chiami Fonseca a meno che non si arrivi al punto di non ritorno. Poi magari a fine stagione, a meno di disastri precedenti, avrei fatto delle valutazioni sul suo operato. La verità è che probabilmente si sono fatti errori su errori. Dopo Budapest, quando è chiaro che i vertici federali e uefa avevano chiesto la testa di Mourinho, avrei transato un accordo di uscita con il Portoghese, invece lo si è tenuto senza convinzione di nessuno e abbandonandolo al proprio destino. Se si voleva tenere De Rossi, oltre all'affiancamento, probabilmente andava fatto un contratto biennale a cifre più ragionevoli. Non è ragionevole dare ad un esordiente un contratto da 2,550 netti annui (questa dovrebbe essere la somma reale del suo contratto personale).
Se ci fosse lo stadio pronto, De Rossi dopo la traghettatura dell'anno scorso l'avrei volentieri messo a dirigere la squadra di serie c, per fargli fare gavetta vera in attesa di impiegarlo in serie A di nuovo, ma più maturo e, soprattutto, qualche anno dopo la scadenza di contratti per quei giocatori coi quali è troppo legato dal suo passato come calciatore nella Roma, da poter allenare come un novello Mazzone, cioè un padre affettuoso quando serve ma che te la molla la cinquina figurativa, quando sbagli.
Si è visto con Cristante: ci litighi, no tuttoapposter, lo schieri titolare per non sfiduciarlo dopo quanto uscito sulla stampa gossippara.
Ma così il rovescio della medaglia è che se anche fai cazziatoni da perdita della voce ti ascoltano come si fa col cugino più grande, non con la figura genitoriale che ti zittisce solo guardandoti torvo, quando fai una minchiata bella grande.
Tosto che ahimè lo stadio pronto non è, neanche a livello figurativo, restano i fatti.
Se i Friedkin non erano convinti di continuare con DDR, dopo eventuali limiti avvenuti davanti ai loro occhi con la CEO, avrebbero dovuto continuare con lui, come fecero con Mou dopo la finale dalla quale io per primo l'avrei mandato via, per quanto avvenuto nel post partita con l'arbitro?
Ma anche no, squadra loro, soldi loro.
Tifo nostro sì, ma con tutto il bene che voglio a Daniele De Rossi, la Roma viene prima di lui.
E invece no, non abbiamo imparato nulla da quando Totti fece la sua bella dichiarazione stampa da Orlando furioso, vomitando fiumi di veleno e andandosene, mentre ora fa il martire perché "non mi chiamano..."
Hanno provato a scommettere su DDR, sperando che funzionasse e invece non andava.
Così come non andava aizzata la folla del tifo in radio, con insistenti provocazioni ai danni della CEO, rea di non incularseli i radiolari.
Tirando le somme, meglio un Mazzone capace di insultarsi con l'allenatore avversario perché preso dalla foga della partita di un De Rossi al quale deve ancora crescere il pelo sullo stomaco, per litigare prima coi suoi, poi con gli altri.
È ancora troppo buono, deve maturare la tigna perché lo voglio rivedere in panchina da noi, ma solo quando avrà quello sguardo che aveva Mazzone, quella lucida follia di chi sta pensando a come inchiappettare la squadra avversaria, mentre urla ai suoi di posizionarsi come vuole lui altrimenti se li mangia.
Il cuore di Roma non è il marmo del Senato, neppure la sabbia del Colosseo: è la Curva Sud