Le TV di Berlusconi e la fine del monopolio RAI
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Re: Le TV di Berlusconi e la fine del monopolio RAI
Ma che a partire dal '93 i dirigenti RAI giocassero a perdere me lo sono sognato io o è un dato di fatto? Ci sono intercettazioni e inchieste al riguardo...
Riguardo all'innovazione televisiva, qualcuno ricorda Mr. Fantasy?
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Re: Le TV di Berlusconi e la fine del monopolio RAI
Eh ma infatti lo stiamo dicendo. Quelli sono gli effetti nefasti del duopolio (in realtà monopolio Berlusconi quando è salito al governo) che si era venuto a creare a causa della regolamentazione ex-post dell'amico Craxi. Si è trattato sicuramente di un effetto deleterio, di cui Berlusconi condivide la paternità con la classe politica italiana, che però non riguarda i contenuti delle sue tv, contro cui invece ci si scaglia sempre. Cioè, come ho detto nel post di apertura, le TV di Berlusconi hanno finito, negli anni '90, col produrre danni al pluralismo nell'informazione, ma, prima del calo verticale della qualità, come contenuti, non è che fossero lo schifo che tutti descrivono. Anzi.jimmy ha scritto:Ma che a partire dal '93 i dirigenti RAI giocassero a perdere me lo sono sognato io o è un dato di fatto? Ci sono intercettazioni e inchieste al riguardo...
Riguardo all'innovazione televisiva, qualcuno ricorda Mr. Fantasy?
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Re: Iacopo Savelli
Non solo, mi riferisco anche a programmi innovativi come per esempio Odeon o come L'altra Domenica e Onda libera.Luke Skywalker ha scritto: Immagino tu ti riferisca a "Stryx"
Ma anche a tutta una serie di programmi tradizionali di altissima qualità. C'era l'intrattenimento "popolare", ma c'era anche la cultura ( per esempio concerti jazz e rock, teatro e approfondimenti) e la sperimentazione. E questo anche negli anni 80.
Altro che TV monocorde come dice principe.
Ed questo il motivo per cui agli esordi di Canale 5 si riscontrano anche produzioni di una certa qualità, proprio perchè si doveva confrontare con una TV di qualità.
Il degrado della TV targata Berlusconi non scaturisce dalla veicolazione delle istanze politiche del suo proprietario.
E' contenuto in nuce nel concetto di TV commerciale che va inevitabilmente alla ricerca di clienti più che di spettatori e che, per fare questo, impone anche un modello culturale.
Il degrado della Rai è legato alla ignobile spartizione politica della torta e allo svuotamento delle competenze a scapito dei legami partitici, che ha cusato l'impossibilità di contrapporre la qualità e quindi la necessità di rincorrere la TV commerciale (e la sua raccolta pubblicitaria) verso il fondo dei programmi spazzatura.
P.S.
Superclassifica show nasce, guarda caso, come programma promozionale della rivista Sorrisi e Canzoni TV e il suo ideatore e conduttore Maurizio Seymandi, essendo della generazione di Nilla Pizzi e quindi non capendo assolutamente nulla della musica che trasmetteva, sparava fregnacce che hanno fatto ridere una intera generazione.
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Re: Iacopo Savelli
Ma guarda che la prima Canale 5 era una TV costruita ad uso e consumo della borghesia lombarda (e non solo), mica del popolino. Nonsolomoda è un esempio lampante. Ed è pure logico che fosse così, visto che proprio la borghesia aveva il maggior potere d'acquisto ed era quindi un target da aggredire con la pubblicità. Quello era un pubblico di potenziali clienti che però doveva essere trattato in un certo modo, con programmi di un certo livello. Poi è divenuto un fenomeno trasversale chiaramente.ForzaMagica ha scritto: Non solo, mi riferisco anche a programmi innovativi come per esempio Odeon o come L'altra Domenica e Onda libera.
Ma anche a tutta una serie di programmi tradizionali di altissima qualità. C'era l'intrattenimento "popolare", ma c'era anche la cultura ( per esempio concerti jazz e rock, teatro e approfondimenti) e la sperimentazione. E questo anche negli anni 80.
Altro che TV monocorde come dice principe.
Ed questo il motivo per cui agli esordi di Canale 5 si riscontrano anche produzioni di una certa qualità, proprio perchè si doveva confrontare con una TV di qualità.
Il degrado della TV targata Berlusconi non scaturisce dalla veicolazione delle istanze politiche del suo proprietario.
E' contenuto in nuce nel concetto di TV commerciale che va inevitabilmente alla ricerca di clienti più che di spettatori e che, per fare questo, impone anche un modello culturale.
Il degrado della Rai è legato alla ignobile spartizione politica della torta e allo svuotamento delle competenze a scapito dei legami partitici, che ha cusato l'impossibilità di contrapporre la qualità e quindi la necessità di rincorrere la TV commerciale (e la sua raccolta pubblicitaria) verso il fondo dei programmi spazzatura.
P.S.
Superclassifica show nasce, guarda caso, come programma promozionale della rivista Sorrisi e Canzoni TV e il suo ideatore e conduttore Maurizio Seymandi, essendo della generazione di Nilla Pizzi e quindi non capendo assolutamente nulla della musica che trasmetteva, sparava fregnacce che hanno fatto ridere una intera generazione.
Se poi parliamo di TV commerciale in genere, ammesso che quello che dici sia vero, è incontrovertibile che esistano nel mondo Tv commerciali di qualità (non più Mediaset), e comunque la tua è una critica generale a quel tipo di modello, più che alla sua versione berlusconiana. Ma quel modello non è un unicum italiano, esiste dovunque. In base al tipo di audience che vuole catturare, la tv commerciale predispone programmi di maggiore o minor qualità. E', molto semplicemente, un problema di target pubblicitario. E, ad essere sincero, non mi sembra una minaccia così grave come viene dipinta.
Ultima modifica di zanardelli il gio 26 giu 2014, 14:21, modificato 2 volte in totale.
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Re: Le TV di Berlusconi e la fine del monopolio RAI
Superclassifica Show effettivamente all'inizio non era neanche una trasmissione Mediaset (fino al 1981)
ma una trasmissione prodotta in studi propri
che poi veniva venduta e proiettate su tv locali private (ad esempio anche TVR Voxon)
per poi approdare in Fininvest
al tempo non c'era Seymandi ma un personaggio, un draghetto che pareva un ippopotamo, che si chiamava il Discolaccio

ma una trasmissione prodotta in studi propri
che poi veniva venduta e proiettate su tv locali private (ad esempio anche TVR Voxon)
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Re: Iacopo Savelli
Sottoscrivo.V.G.41 ha scritto: Intervento fantastico.
E comunque negli anni '90 rai 3 era l'ultimo baluardo della qualità. La TV delle ragazze o Fuori orario per portare un paio di esempi ...
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Re: Le TV di Berlusconi e la fine del monopolio RAI
Visto che avete citato SUPERCLASSIFICA SHOW ho trovato questo interessante articolo sulla storia del programma.. che delinea anche un pò di storia delle reti private in Italia ..
http://www.storiaradiotv.it/maurizio%20seymandi.htm
http://www.storiaradiotv.it/maurizio%20seymandi.htm
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Re: Iacopo Savelli
Non sono del tutto d'accordo ma qui entreremmo in aspetti tecnici per le quali non ho sufficienti competenze;zanardelli ha scritto: In base al tipo di audience che vuole catturare, la tv commerciale predispone programmi di maggiore o minor qualità. E', molto semplicemente, un problema di target pubblicitario.
il senso del mio intervento è che contesto l'assunto secondo il quale la TV di Berlusconi ha portato novità e qualità in una televisione italiana grigia e vecchia.
In quegli anni l'innovazione e la sperimentazione di nuovi linguaggi e format già c'erano nella Rai.
La TV berlusconiana all'inizio ha usufruito di questo svecchiamento del linguaggio televisivo, attingendo dalle idee, dalle professionalità e dalle competenze della Tv di Stato. Creando poi un suo percorso (certo in seguito anche pesantemente condizionato dall'entrata in politica del suo proprietario) sul quale il mio giudizio è per lo più negativo.
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