cerbero ha scritto:personalmente credo solo che il numero di immigrati in Italia sia spropositato e significativo perche' incide maggiormente su uno stato che ha collassato finanziariamente da diverso tempo e anche se ce ne stiamo accorgendo solo ora, siamo il terzo o quarto paese europeo per densità abitativa
se analizziamo chi ci precede in questa classifica Regno unito e Germania, hanno due caratteristiche distintive, sono economicamente stabili hanno a che fare con l'immigrazione da molto tempo prima, molti erano gli italiani che lavoravano in germania e in inghilterra gia' dopo la prima guerra mondiale.
cosa che richiama al primo punto, non produciamo piu' posti di lavoro, quindi tutto diventa insostenibile.
Occhio alla situazione della Gran Bretagna...
http://www.repubblica.it/economia/2014/ ... -89418820/
L'immigrazione in Italia si riduce pagando normalmente i lavoratori.
Faccio un esempio: devi essere disperato per andare a lavorare per due euro in un cantiere edile senza norme di sicurezza oppure in una fabbrica del tessile in Lombardia dove la gente muore come mosche per i tumori (caso strano, a partire dagli anni '90 quelle fabbriche si sono riempite di immigrati africani) o in Puglia a fare lo schiavo nei campi.
Se nei cantieri si lavorasse senza rischio di restarci e si ricevesse una paga normale, molto probabilmente ci lavorerebbero più italiani.
E' ora di finirla con la storia che i giovani italiani non vogliono lavorare e che gli stranieri rubano il lavoro.
Stiamo parlando di disperati che accettano lavori che i "meno disperati" ancora non considerano accettabili.