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Penso che sia giunto il momento di fare un po' di chiarezza sui numeri che leggiamo giornalmente.
In primo luogo: quanto è importante la conta degli individui affetti e dei nuovi positivi? A mio giudizio molto poco perché non eseguendo i prelievi a tappeto ma esclusivamente ai soggetti sintomatici (e neanche a tutti, basta chiedere in giro) non avremo che un dato del tutto frammentario e insignificante al momento attuale.
Molta più importanza dal punto di vista statistico assumono invece due valori: la conta dei decessi e quella dei cosiddetti “guariti” e cercherò di spiegare il perché.
Il dato dei decessi in Italia, a differenza di altri Stati (basta che diate un'occhiata ai dati europei per capire l'abissale differenza di morti tra l'Italia e la Germania ad esempio), viene calcolato, come confermato anche durante le varie conferenze della Protezione Civile, sommando i morti CON il Covid e PER il Covid, ossia i soggetti il cui decesso sia avvenuto ESCLUSIVAMENTE per l'infezione o che sia avvenuto come AGGRAVANTE di una malattia o più già presenti. Secondo la tabella dell'ISS che ho linkato qualche giorno fa, il numero dei “CON” è il 99.2% mentre il numero dei “PER” è dello 0.8%. Questo significa che ad oggi i morti esclusivamente per causa del virus sarebbero 40 circa, con una patologia 1000, il restante numero dei decessi riguarda, ahimè, persone con più patologie.
Il fatto di aver scelto di usare il totale dei decessi e non il parziale ha due effetti, uno positivo e un altro negativo.
Il dato positivo è che a differenza degli altri Paesi ci permette di stimare approssimativamente quanti siano in realtà i contagiati in Italia, il dato negativo è che genera sotto la spinta dei media (qui andrebbe aperto un capitolo a parte ma per ora evitiamo polemiche sterili) un terrore crescente perché le persone sono convinte di essere prossime all'estinzione.
Vi invito a leggere con attenzione quel documento dell'ISS perché è un dato ufficiale, recente e italiano privo di qualsiasi enfasi e che fornisce dati reali facilmente interpretabili.
Ora facciamo un minimo di analisi dei fatti sulla base di quanto si può capire dai dati ufficiali e dalle pubblicazioni scientifiche. Stimiamo per difetto che il 2% delle persone affette dall'infezione purtroppo non ce la faccia, basterà considerare che c'è un restante 98% di persone che invece ce la fa: questa è la stima TOTALE dei soggetti affetti.
Questo dato fornisce ovviamente un numero ben distante da quello pubblicato (NUMERO TOTALE DEI DECESSI per 50), sia che usassimo il 2% che il 4% come tasso di mortalità (in questo caso si fa per 25).
Ad esempio 4000X50= 200.000 CASI POSITIVI, tanto per capirci... e anche se è un dato approssimativo secondo me non si discosta tanto dalla realtà.
Ricordiamo per chi non lo sapesse che è stimato che l'80% o giù di lì non ha sintomi o è paucisintomatico come si dice, ossia ha sintomi lievi (starlet, calciatori, attori, presidenti di regione e via dicendo ne sono la conferma).
Il fattore negativo è come detto l'effetto terrore che provoca questo numero di decessi... secondo me è scorretto non spiegare bene e fino in fondo le cose alle persone, e questo dovrebbe farlo un leader o un presidente e andrebbe fatto tutti i giorni a reti unificate, perché tra un po' la gente smetterà di cantare dai balconi e comincerà a urlare se non peggio... e non aggiungo altro.
I guariti giornalieri rappresentano un altro dato certo e si possono sottrarre al numero degli infetti totali calcolato prima per capire a che punto siamo.
A questo punto la domanda da farci è: perché noi come pochi altri non diamo i numeri dei soggetti deceduti per causa diretta del virus come fanno altre nazioni? La risposta è semplicissima secondo me: alcuni governi si sono fatti due conti e hanno capito che sono pronti ad affrontare il tornado e quindi vogliono limitare il danno economico, noi no, non siamo pronti... quindi enfatizziamo il più possibile la situazione per limitare il danno sociale senza tener conto di altro.
Quando alcuni virologi e i vari Conte e Zingaretti parlavano di una semplice influenza non sbagliavano nelle basi, infatti a loro e a noi medici in genere ci era stato riferito e avevamo letto di un tasso di mortalità stimato come fisiologico, considerando pertanto l'infezione da Coronavirus come poco più di un'epidemia stagionale (effettivamente con una letalità di poco superiore rispetto all'influenza suina del 2009 ad esempio, che comunque fece probabilmente 400.000 morti nel mondo), quello che non avevano calcolato era un dato CELATO e INASPETTATO e ben più deleterio del tasso di mortalità: le ospedalizzazioni e la necessità di un'assistenza di livello elevato per i malati di quasi tutte le età. Un'infezione del genere richiede che circa il 5/10% degli infetti venga non solo ospedalizzato ma anche assistito con presidi e con una quantità di personale che in Italia semplicemente non c'è.
La scelta di fare il lockdown parziale o totale ha lo scopo di tentare di rallentare l'epidemia, non di fermarla, perché in una realtà come quella europea un'epidemia è verosimilmente irrefrenabile (a parte quelle per cui è prevista una vaccinazione), e allora visto che non puoi combatterla e distruggerla in un solo colpo, l'unica strada che hai è di spalmarla nel tempo per evitare l'esplosione del sistema sanitario già da ora vicino al collasso. Questo collasso non è una cazzata o una cosa che riguarda solo i soggetti infetti dal virus, ma interessa tutti coloro che hanno o avranno bisogno di qualsiasi altra assistenza medica, perché tutte le risorse obbligatoriamente saranno spostate da una parte e sarà quindi IMPOSSIBILE gestire adeguatamente le altre problematiche; in Italia mica ci si ammala solo di Covid-19...
Ad oggi, per quanto espresso, nessuno può sapere quando finirà questo incubo. Quando il dato giornaliero dei decessi si ridurrà con una certa costanza (anche se i positivi parziali dovessero aumentare), sapremo che avremo scavallato sta benedetta collina e che potremo fare due conti su quando usciremo a riveder le stelle.
In primo luogo: quanto è importante la conta degli individui affetti e dei nuovi positivi? A mio giudizio molto poco perché non eseguendo i prelievi a tappeto ma esclusivamente ai soggetti sintomatici (e neanche a tutti, basta chiedere in giro) non avremo che un dato del tutto frammentario e insignificante al momento attuale.
Molta più importanza dal punto di vista statistico assumono invece due valori: la conta dei decessi e quella dei cosiddetti “guariti” e cercherò di spiegare il perché.
Il dato dei decessi in Italia, a differenza di altri Stati (basta che diate un'occhiata ai dati europei per capire l'abissale differenza di morti tra l'Italia e la Germania ad esempio), viene calcolato, come confermato anche durante le varie conferenze della Protezione Civile, sommando i morti CON il Covid e PER il Covid, ossia i soggetti il cui decesso sia avvenuto ESCLUSIVAMENTE per l'infezione o che sia avvenuto come AGGRAVANTE di una malattia o più già presenti. Secondo la tabella dell'ISS che ho linkato qualche giorno fa, il numero dei “CON” è il 99.2% mentre il numero dei “PER” è dello 0.8%. Questo significa che ad oggi i morti esclusivamente per causa del virus sarebbero 40 circa, con una patologia 1000, il restante numero dei decessi riguarda, ahimè, persone con più patologie.
Il fatto di aver scelto di usare il totale dei decessi e non il parziale ha due effetti, uno positivo e un altro negativo.
Il dato positivo è che a differenza degli altri Paesi ci permette di stimare approssimativamente quanti siano in realtà i contagiati in Italia, il dato negativo è che genera sotto la spinta dei media (qui andrebbe aperto un capitolo a parte ma per ora evitiamo polemiche sterili) un terrore crescente perché le persone sono convinte di essere prossime all'estinzione.
Vi invito a leggere con attenzione quel documento dell'ISS perché è un dato ufficiale, recente e italiano privo di qualsiasi enfasi e che fornisce dati reali facilmente interpretabili.
Ora facciamo un minimo di analisi dei fatti sulla base di quanto si può capire dai dati ufficiali e dalle pubblicazioni scientifiche. Stimiamo per difetto che il 2% delle persone affette dall'infezione purtroppo non ce la faccia, basterà considerare che c'è un restante 98% di persone che invece ce la fa: questa è la stima TOTALE dei soggetti affetti.
Questo dato fornisce ovviamente un numero ben distante da quello pubblicato (NUMERO TOTALE DEI DECESSI per 50), sia che usassimo il 2% che il 4% come tasso di mortalità (in questo caso si fa per 25).
Ad esempio 4000X50= 200.000 CASI POSITIVI, tanto per capirci... e anche se è un dato approssimativo secondo me non si discosta tanto dalla realtà.
Ricordiamo per chi non lo sapesse che è stimato che l'80% o giù di lì non ha sintomi o è paucisintomatico come si dice, ossia ha sintomi lievi (starlet, calciatori, attori, presidenti di regione e via dicendo ne sono la conferma).
Il fattore negativo è come detto l'effetto terrore che provoca questo numero di decessi... secondo me è scorretto non spiegare bene e fino in fondo le cose alle persone, e questo dovrebbe farlo un leader o un presidente e andrebbe fatto tutti i giorni a reti unificate, perché tra un po' la gente smetterà di cantare dai balconi e comincerà a urlare se non peggio... e non aggiungo altro.
I guariti giornalieri rappresentano un altro dato certo e si possono sottrarre al numero degli infetti totali calcolato prima per capire a che punto siamo.
A questo punto la domanda da farci è: perché noi come pochi altri non diamo i numeri dei soggetti deceduti per causa diretta del virus come fanno altre nazioni? La risposta è semplicissima secondo me: alcuni governi si sono fatti due conti e hanno capito che sono pronti ad affrontare il tornado e quindi vogliono limitare il danno economico, noi no, non siamo pronti... quindi enfatizziamo il più possibile la situazione per limitare il danno sociale senza tener conto di altro.
Quando alcuni virologi e i vari Conte e Zingaretti parlavano di una semplice influenza non sbagliavano nelle basi, infatti a loro e a noi medici in genere ci era stato riferito e avevamo letto di un tasso di mortalità stimato come fisiologico, considerando pertanto l'infezione da Coronavirus come poco più di un'epidemia stagionale (effettivamente con una letalità di poco superiore rispetto all'influenza suina del 2009 ad esempio, che comunque fece probabilmente 400.000 morti nel mondo), quello che non avevano calcolato era un dato CELATO e INASPETTATO e ben più deleterio del tasso di mortalità: le ospedalizzazioni e la necessità di un'assistenza di livello elevato per i malati di quasi tutte le età. Un'infezione del genere richiede che circa il 5/10% degli infetti venga non solo ospedalizzato ma anche assistito con presidi e con una quantità di personale che in Italia semplicemente non c'è.
La scelta di fare il lockdown parziale o totale ha lo scopo di tentare di rallentare l'epidemia, non di fermarla, perché in una realtà come quella europea un'epidemia è verosimilmente irrefrenabile (a parte quelle per cui è prevista una vaccinazione), e allora visto che non puoi combatterla e distruggerla in un solo colpo, l'unica strada che hai è di spalmarla nel tempo per evitare l'esplosione del sistema sanitario già da ora vicino al collasso. Questo collasso non è una cazzata o una cosa che riguarda solo i soggetti infetti dal virus, ma interessa tutti coloro che hanno o avranno bisogno di qualsiasi altra assistenza medica, perché tutte le risorse obbligatoriamente saranno spostate da una parte e sarà quindi IMPOSSIBILE gestire adeguatamente le altre problematiche; in Italia mica ci si ammala solo di Covid-19...
Ad oggi, per quanto espresso, nessuno può sapere quando finirà questo incubo. Quando il dato giornaliero dei decessi si ridurrà con una certa costanza (anche se i positivi parziali dovessero aumentare), sapremo che avremo scavallato sta benedetta collina e che potremo fare due conti su quando usciremo a riveder le stelle.