Papa Francesco

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Re: Papa Francesco I

Messaggio da lele »

speriamo segua il nome che ha scelto, ma non mi convince proprio...
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Re: Papa Francesco I

Messaggio da teacher »

comunque è Francesco senza I
;)
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Re: Papa Francesco I

Messaggio da Francesco »

teacher ha scritto:comunque è Francesco senza I
;)
si però in effetti o metti "primo" o non lo metti è lo stesso, perchè comunque è il primo...non so però in realtà come funzionano in questo caso i nomi...
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Re: Papa Francesco I

Messaggio da teacher »

Francesco ha scritto: si però in effetti o metti "primo" o non lo metti è lo stesso, perchè comunque è il primo...non so però in realtà come funzionano in questo caso i nomi...
funziona che diventa primo quando ci sarà un secondo....
Card. Tauran infatti ha detto semplicemente Franciscus
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Re: Papa Francesco I

Messaggio da Francesco »

teacher ha scritto: funziona che diventa primo quando ci sarà un secondo....
Card. Tauran infatti ha detto semplicemente Franciscus
scusa io non so di preciso, ma vado per logica...ma se sei il secondo come fai a chiamarti "primo"? e poi questo che sarebbe Francesco 0 ? sei sicuro che sia cosi o sei andato anche tu per logica? (parlo da ignorante in materia eh asd )
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Re: Papa Francesco I

Messaggio da lele »

Francesco ha scritto: scusa io non so di preciso, ma vado per logica...ma se sei il secondo come fai a chiamarti "primo"? e poi questo che sarebbe Francesco 0 ? sei sicuro che sia cosi o sei andato anche tu per logica? (parlo da ignorante in materia eh asd )
no è che l'attuale diventa primo quando ci sarà il secondo :D
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Re: Papa Francesco I

Messaggio da Freedom »

Francesco ha scritto: scusa io non so di preciso, ma vado per logica...ma se sei il secondo come fai a chiamarti "primo"? e poi questo che sarebbe Francesco 0 ? sei sicuro che sia cosi o sei andato anche tu per logica? (parlo da ignorante in materia eh asd )
Il prof ha detto che Bergoglio sarà Francesco I nel momento in cui un altro papa si chiamerà Francesco.
Quindi Bergoglio sarà Francesco I per la storia ed il nuovo papa Francesco II.
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Re: Papa Francesco I

Messaggio da Francesco »

Freedom ha scritto: Il prof ha detto che Bergoglio sarà Francesco I nel momento in cui un altro papa si chiamerà Francesco.
Quindi Bergoglio sarà Francesco I per la storia ed il nuovo papa Francesco II.
eh? ???
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Re: Papa Francesco I

Messaggio da Freedom »

Francesco ha scritto: eh? ???
Fino a che non ci sarà nessun altro Francesco lui si chiamerà semplicemente Francesco, nel momento in cui (tra 100 o 1000 anni) ci sarà un altro Papa Francesco, allora Bergoglio sarà Papa Francesco I e quello nuovo Francesco II
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Re: Papa Francesco I

Messaggio da Francesco »

Freedom ha scritto: Fino a che non ci sarà nessun altro Francesco lui si chiamerà semplicemente Francesco, nel momento in cui (tra 100 o 1000 anni) ci sarà un altro Papa Francesco, allora Bergoglio sarà Papa Francesco I e quello nuovo Francesco II
aaaah ok!...ci so arrivato :D ...scusate oggi tra notizie varie, lezioni e lavori a casa sto sfinito...ma dopo la notizia Nike gli occhi non si vogliono proprio chiude...so stanco ma non ho sonno :shock: :zon:
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Re: Papa Francesco I

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Francesco ha scritto: aaaah ok!...ci so arrivato :D ...scusate oggi tra notizie varie, lezioni e lavori a casa sto sfinito...ma dopo la notizia Nike gli occhi non si vogliono proprio chiude...so stanco ma non ho sonno :shock: :zon:
:D ;)
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Re: Papa Francesco

Messaggio da Daniel Faraday »

cmq ho rivisto l elezione di woytila
bergoglio dice praticamente le stesse cose
la parte iniziale è quasi ciclostilata
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Re: Papa Francesco

Messaggio da il_noumeno »

da "il Fatto":


Contro la teologia della liberazione, le ombre per i legami con il regime argentino
Contestò l’apertura dei gesuiti alla Teologia della Liberazione, negli anni Settanta e questa posizione forse gli è valsa l’accusa [underline]ingiusta[/underline] di connivenza con il regime dei generali, anche se peraltro non ci sono mai state prove né indizi della sua vicinanza alla dittatura. Le accuse di collusione con il regime che sterminò 9mila persone furono mosse per il periodo a partire dal 24 marzo 1976 anche e soprattutto nel libro “L’isola del Silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina” del giornalista argentino Horacio Verbitsky, che da anni studia e indaga sul periodo più tragico del Paese sudamericano, lavorando sulla ricostruzione degli eventi di quegli anni.

Accuse che Bergoglio ha sempre respinto come “vecchie calunnie”. Nell’anno santo del 2000 fu proprio Bergoglio a far “indossare” all’intera Chiesa argentina le vesti della pubblica penitenza, per le colpe commesse negli anni della dittatura. Un mea culpa che dette più fiducia nell’istituzione ecclesiale.




da polisblog:

La figura di Jorge Bergoglio, Papa Francesco, è quantomeno controversa, e così è ovvio che, dopo l’elezione, si cerchi di trovare un po’ di chiarezza nelle nebbie della storia. Argentino, gesuita, in attività ecclesiastica già durante la dittatura militare (un ampio riassunto viene offerto dalla versione spagnola di Wikipedia, per contestualizzare storicamente i fatti di cui parleremo) del 1976.

Nel 2005, quando si aprì il Conclave che portò all’elezione di Benedetto XVI, Adnkronos batté la notizia del fatto che Bergoglio era stato denunciato per presunta complicità nel sequestro di due missionari gesuiti.

I fatti si sarebbero svolti il 23 maggio del 1976. Adnkronos spiegava:

«La denuncia e’ stata presentata dall’avvocato e portavoce delle organizzazioni di difesa dei diritti umani in Argentina, Marcelo Parilli, che ha chiesto al giudice Norberto Oyarbide di indagare sul ruolo di Bergoglio nella sparizione dei due religiosi a opera della marina militare».

Nel libro di Horacio Verbitsky (giornalista d’inchiesta argentino) L’isola del silenzio, pubblicato in Italia da Fandango, si denunciano appunto questi fatti, con un’ampia esposizione che riguarda anche le complicità della Chiesa cattolica nei confronti della dittatura di Videla.

Bergoglio arrivò “secondo” nel Conclave del 2005. Nel 2006, Don Vitaliano scriveva un pezzo dal titolo Il lato oscuro del Cardinal Bergoglio, citando proprio il libro di Verbitsky:

«Il cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, presidente dei vescovi argentini, nonché tra i più votati, un anno fa, nel conclave Vaticano che ha scelto il successore di Giovanni Paolo II, è accusato di collusione con la dittatura argentina che sterminò novemila persone. Le prove del ruolo giocato da Bergoglio a partire dal 24 marzo 1976, sono racchiuse nel libro L’isola del Silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina, del giornalista argentino Horacio Verbitsky, che da anni studia e indaga sul periodo più tragico del Paese sudamericano, lavorando sulla ricostruzione degli eventi attraverso ricerche serie e attente».

Parte della documentazione raccolta da Verbitsky si trova riportata da Peacereporter.

E ancora.


Sul sito Nunca Mas (Mai più, dedicato all’informazione sui Desaparecidos in Argentina, proprio durante la dittatura militare) si legge:

«Nel 1986 Emilio Mignone nel suo libro Chiesa e Dittatura , descrive Bergoglio come esempio della “sinistra complicità ecclesiastica con i militari che si incaricarono di compiere lo sporco compito di lavare il cortile interno della Chiesa con la accondiscendenza dei prelati.”.

Ma cosa era successo, nel 1976? Ancora da Nunca Mas, che attinge a piene mani dal lavoro di Verbitsky:

«Nel 1976 furono sequestrati i gesuiti Luis Dourrón, Enrique Rastellini e Francisco Jalics. Erano stati ammoniti dal loro superiore Jorge Bergoglio ad abbandonare le favelas in cui operavano e di fronte ad un loro netto rifiuto fu lo stesso Bergoglio a dare il semaforo verde ai militari per il loro sequestro. Furono poi liberati e dovettero nascondersi fino alla fine della dittatura aiutati da altri sacerdoti e vescovi che si distinsero nella loro difesa per i diritti umani come Miguel Hesayne e Jorge Novak. Secondo la testimonianza di un gesuita ex-detenuto desaparecido, Orlando Yorio, Bergoglio, in qualità di superiore gesuita, aveva relazioni costanti con il dittatore Emilio Masera che lo informò di come Yorio fosse un comandante della guerriglia. Ciò bastò a Bergoglio per disinteressarsi completamente della sorte del gesuita la cui grande colpa era quella di lavorare con i poveri in un umile quartiere di Buenos Aires. Yorio fu sequestrato e rimase desaparecido per cinque mesi.

Bergoglio rappresenta quello che nella politica argentina si conosce come conservatore – popolare: conservatore estremo in materia dogmatica ma con una marcata sensibilità verso le fasce povere»

Veniamo ai giorni nostri, per recuperare fonti più recenti.

Se non si trovano, nelle dichiarazioni di Bergoglio, condanne alla dittatura di Videla, la AP divulga proprio oggi un’ampia agenzia di stampa che contiene un riferimento alla vicenda dei due gesuiti rapiti e a tutte le controversie che riguardano Papa Francesco.

In essa si racconta, tanto per cominciare, che Jorge Bergoglio, il nuovo Papa, ha un suo biografo ufficiale. Si tratta di Sergio Rubin, che ne ha raccontato il basso profilo: una delle caratteristiche che ha sempre accompagnato l’attività ecclesiastica di Bergoglio. Secondo Rubin, l’attuale Pontefice ha sempre rifiutato di rispondere alle accuse che riceveva, anche se non rispondevano al vero. E il biografo sottolinea:

«Quando i vescovi si incontrano, [Jorge Bergoglio] ha sempre voglia di sedersi nelle ultime file: questo senso di umiltà è molto ben visto a Roma».

E infatti. Ma la ricostruzione prosegue. Secondo l’avvocato per i diritti umani Myriam Bregman, per due volte Bergoglio non si è presentato a processo e quando ha testimoniato le sue risposte sono state evasive. Ci sono i due preti gesuiti che appartenevano alla teologia della liberazione – ritenuta ostile da sempre, dalla Santa Sede –, di cui abbiamo già parlato, Yorio e Jalics (il primo accusa esplicitamente, il secondo si ritira in reclusione in un monastero tedesco): Bergoglio, dice il solito biografo ufficiale, avrebbe agito per farli liberare, come poteva, sottotraccia. Ma i dettagli di questa operazione non sarebbero mai stati rivelati.

L’unica fonte è il libro-intervista di Rubin, in cui Bergoglio afferma di aver regolarmente nascosto persone che avevano bisogno di aiuto per sfuggie alla dittatura. Tutto in segreto, mentre nelle strate regnava il terrore: un atteggiamento che per Rubin sarebbe semplicemente pragmatico. E nella riluttanza a spiegare la sua posizione, Rubin legge l’umiltà di Bergoglio.

Eppure, la Bregman contesta tutto, soprattutto la posizione degli ecclesiastici:

«La dittatura non poteva operare in questo modo senza il loro sostegno»

Poi c’è l’accusa che riguarda una famiglia che aveva perso cinque parenti, tutti e cinque «desaparecidos»: fra di loro c’era anche una giovane donna, al quinto mese di gravidanza. Rapita e poi uccisa nel 1977. La famiglia De la Cuadra si era rivolta ai Gesuiti a Roma, che avevano chiesto a Bergoglio di intervenire. Bergoglio, a sua volta, aveva nominato un monsignore. Passarono i mesi. E alla fine arrivò solamente una nota da un colonnello che rivelava che la giovane donna aveva dato alla luce una bambina, che era stata assegnata in adozione a una famiglia «troppo importante». La storia finì lì. E ci sono le prove, scritte.

Nonostante questo, Bergoglio sostiene di non aver mai saputo che venissero rapiti bambini finché la dittatura non terminò. Insomma, Bergoglio sarebbe stato non solo estraneo, ma addirittura del tutto all’oscuro del fenomeno dei Desaparecidos.



da peacereporter un articolo sul libro di Verbitsky:

11/05/2006versione stampabilestampainvia paginainvia
Il lato oscuro del cardinale

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In un libro le collusioni dell'arcivescovo di Buenos Aires con la dittatura militare

Papa Giovanni Paolo II con il Cardinal Jorge Mario BergoglioIl cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, presidente dei vescovi argentini, nonché tra i più votati, un anno fa, nel conclave Vaticano che ha scelto il successore di Giovanni Paolo II, è accusato di collusione con la dittatura argentina che sterminò novemila persone. Le prove del ruolo giocato da Bergoglio a partire dal 24 marzo 1976, sono racchiuse nel libro L’isola del Silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina, del giornalista argentino Horacio Verbitsky, che da anni studia e indaga sul periodo più tragico del Paese sudamericano, lavorando sulla ricostruzione degli eventi attraverso ricerche serie e attente.

I fatti riferiti da Verbitsky. Nei primi anni Settanta Bergoglio, 36 anni, gesuita, divenne il più giovane Superiore provinciale della Compagnia di Gesù in Argentina. Entrando a capo della congregazione, ereditò molta influenza e molto potere, dato che in quel periodo l'istituzione religiosa ricopriva un ruolo determinante in tutte le comunità ecclesiastiche di base, attive nelle baraccopoli di Buenos Aires. Tutti i sacerdoti gesuiti che operavano nell’area erano sotto le sue dipendenze. Fu così che nel febbraio del ’76, un mese prima del colpo di stato, Bergoglio chiese a due dei gesuiti impegnati nelle comunità di abbandonare il loro lavoro nelle baraccopoli e di andarsene. Erano Orlando Yorio e Francisco Jalics, che si rifiutarono di andarsene. Non se la sentirono di abbandonare tutta quella gente povera che faceva affidamento su di loro.

Cardinal Jorge Mario BergoglioLa svolta. Verbitsky racconta come Bergoglio reagì con due provvedimenti immediati. Innanzitutto li escluse dalla Compagnia di Gesù senza nemmeno informarli, poi fece pressioni all’allora arcivescovo di Buenos Aires per toglier loro l’autorizzazione a dir messa. Pochi giorni dopo il golpe, furono rapiti. Secondo quanto sostenuto dai due sacerdoti, quella revoca fu il segnale per i militari, il via libera ad agire: la protezione della Chiesa era ormai venuta meno. E la colpa fu proprio di Bergoglio, accusato di aver segnalato i due padri alla dittatura come sovversivi. Con l’accezione “sovversivo”, nell’Argentina di quegli anni, venivano qualificate persone di ogni ordine e grado: dai professori universitari simpatizzanti del peronismo a chi cantava canzoni di protesta, dalle donne che osavano indossare le minigonne a chi viaggiava armato fino ai denti, fino ad arrivare a chi era impegnato nel sociale ed educava la gente umile a prendere coscienza di diritti e libertà. Dopo sei mesi di sevizie nella famigerata Scuola di meccanica della marina (Esma), i due religiosi furono rilasciati, grazie alle pressioni del Vaticano.

Escuela de Mecanica de la Armada, teatro delle torture dei desaparecidos argentiniBotta e risposta. Alle accuse dei padri gesuiti di averli traditi e denunciati, il cardinal Bergoglio si difende spiegando che la richiesta di lasciare la baraccopoli era un modo per metterli in guardia di fronte a un imminente pericolo. Un botta e risposta che è andato avanti per anni e che Verbitsky ha sempre riportato fedelmente, fiutando che la verità fosse nel mezzo. Poi la luce: dagli archivi del ministero degli Esteri sono emersi documenti che confermano la versione dei due sacerdoti, mettendo fine a ogni diatriba. In particolare Verbitsky fa riferimento a un episodio specifico: nel 1979 padre Francisco Jalics si era rifugiato in Germania, da dove chiese il rinnovo del passaporto per evitare di rimetter piede nell’Argentina delle torture. Bergoglio si offrì di fare da intermediario, fingendo di perorare la causa del padre: invece l’istanza fu respinta. Nella nota apposta sulla documentazione dal direttore dell’Ufficio del culto cattolico, allora organismo del ministero degli Esteri, c’è scritto: “Questo prete è un sovversivo. Ha avuto problemi con i suoi superiori ed è stato detenuto nell’Esma”. Poi termina dicendo che la fonte di queste informazioni su Jalics è proprio il Superiore provinciale dei gesuiti padre Bergoglio, che raccomanda che non si dia corso all’istanza.
E non finisce qui. Un altro documento evidenzia ancora più chiaramente il ruolo di Bergoglio: “Nonostante la buona volontà di padre Bergoglio, la Compagnia Argentina non ha fatto pulizia al suo interno. I gesuiti furbi per qualche tempo sono rimasti in disparte, ma adesso con gran sostegno dall’esterno di certi vescovi terzomondisti hanno cominciato una nuova fase”. È il documento classificato Direzione del culto, raccoglitore 9, schedario B2B, Arcivescovado di Buenos Aires, documento 9. Nel libro di Verbitsky sono pubblicati anche i resoconti dell’incontro fra il giornalista argentino e il cardinale, durante i quali quest’ultimo ha cercato di presentare le prove che ridimensionassero il suo ruolo. “Non ebbi mai modo di etichettarli come guerriglieri o comunisti – affermò l’arcivescovo – tra l’altro perché no ho mai creduto che lo fossero”.

Militari argentina accusati di crimini di guerraMa… Ad inchiodarlo c’è anche la testimonianza di padre Orlando Yorio, morto nel 2000 in Uruguay e mai ripresosi pienamente dalle torture, dalla terribile esperienza vissuta chiuso nell’Esma. In un’intervista rilasciata a Verbistky nel 1999 racconta il suo arrivo a Roma dopo la partenza dall’Argentina: “Padre Gavigna, segretario generale dei gesuiti, mi aprì gli occhi – raccontò in quell’occasione – Era un colombiano che aveva vissuto in Argentina e mi conosceva bene. Mi riferì che l’ambasciatore argentino presso la Santa Sede lo aveva informato che secondo il governo eravamo stati catturati dalle Forze armate perché i nostri superiori ecclesiastici lo avevano informato che almeno uno di noi era un guerrigliero. Chiesi a Gavigna di mettermelo per iscritto e lo fece”.
Nel libro, inoltre, Verbistky spiega come Bergoglio, durante la dittatura militare, abbia svolto attività politica nella Guardia di ferro, un’organizzazione della destra peronista, che ha lo stesso nome di una formazione rumena sviluppatasi fra gli anni Venti e i Trenta del Novecento, legata al nazionalsocialismo. Secondo il giornalista, l’attuale arcivescovo di Buenos Aires, quando ricoprì il ruolo di Provinciale della Compagnia di Gesù, decise che l’Università gestita dai gesuiti fosse collegata a un’associazione privata controllata dalla Guardia di ferro. Controllo che terminò proprio quando Bergoglio fu trasferito di ruolo. “Io non conosco casi moderni di vescovi che abbiano avuto una partecipazione politica così esplicita come è stata quella di Bergoglio”, incalza Verbitsky. “Lui agisce con il tipico stile di un politico. È in relazione costante con il mondo politico, ha persino incontri costanti con ministri del governo.

El Silencio, l'ultimo libro di Horacio VerbitskyOggi. Nonostante non abbia mai ammesso le sue colpe, il presidente dei vescovi argentini ha spinto la Chiesa del paese latinoamericano a pubblicare una sorta di mea culpa in occasione del 30esimo anniversario del colpo di Stato, celebratosi lo scorso marzo. “Ricordare il passato per costruire saggiamente il presente” è il titolo della missiva apostolica, dove viene chiesto agli argentini di volgere lo sguardo al passato per ricordare la rottura della vita democratica, la violazione della dignità umana e il disprezzo per la legge e le istituzioni. “Questo, avvenuto in un contesto di grande fragilità istituzionale – hanno scritto i vescovi argentini – e reso possibile dai dirigenti di quel periodo storico, ebbe gravi conseguenze che segnarono negativamente la vita e la convivenza del nostro popolo. Questi fatti del passato che ci parlano di enormi errori contro la vita e del disprezzo per la legge e le istituzioni sono un’occasione propizia affinché come argentini ci pentiamo una volta di più dai nostri errori per assimilare l’insegnamento della nostra storia nella costruzione del presente”.
Tanti tasselli, quelli raccolti dal giornalista argentino nel suo libro che ci aiutano a vedere un po’ meglio in un mosaico tanto complesso quanto doloroso della storia recente di Santa Romana Chiesa.
Ultima modifica di il_noumeno il gio 14 mar 2013, 9:25, modificato 1 volta in totale.
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Re: Papa Francesco

Messaggio da Alevt86 »

Contentissimo che non sia stato scelto un papa italiano.
Papa Francesco mi ha fatto subito una buonissima impressione.
Al di là del passato, le parole, i gesti, l'espressione mi sembrano tutt'altra cosa rispetto a quelle del suo predecessore.
Speriamo sia un grande papa e che lo lascino lavorare (la "gaffe" voluta/non voluta della Cei non mi lascia ben sperare da questo punto di vista).
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Re: Papa Francesco

Messaggio da Luke Skywalker »

San Francesco lo illuminasse! Dalle prime parole sembra un brav'uomo ma voglio documentarmi di più sul suo passato e aspetto di vedere cosa farà. Di sicuro il nome "rivoluzionario" che ha scelto è un po' in controtendenza con l'ordine da cui proviene, uno dei più conservatori e ortodossi di sempre.
BANZAI!
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