beh nel forum non abbiamo arabi, ma un principe si


beh nel forum non abbiamo arabi, ma un principe si
Hai ragione dovevo precisare sport professionistico perchè a livello universitario sono eccezionali. Ma le 4 leghe non sono sport. Quando a metà regular season le squadre iniziano a perdere di proposito per avere le prime scelte tanto non possono retrocedere non è sportqixand ha scritto: ↑mar 29 ott 2024, 9:46 Ma ancora siamo alla leggenda metropolitana anni 70, alla piero torri, secondo cui nello sport americano non c'è tifo, non conta il risultato, ce so "eeee magiorettte e magnano l'oootte dogghe in tribbuna"?
Lo sport in america è sentito più che in Europa, dove al massimo c'è un attaccamento morboso per le massime serie. Negli USA c'è tifo e attaccamento a tutti i livelli, dai bambini fino alle massime serie.
La vittoria è l'unica cosa che conta e ci sono dei veri drammi per gli sconfitti.
Questo non c'entra nulla sul come viene gestito il calcio dalle società americane in Europa.
Evidentemente non è il loro sport, ed entrano in mondi dove le logiche sono stratificate e consolidate da sempre. Sono mafie che sposti solo se hai da spendere talmente tanti soldi da comprare tutto e tutti, come fanno gli arabi.
Tutto questo in generale.
Se poi andiamo nel dettaglio, dopo un inizio più che confortante, sono il primo ad essere delusissimo dai Friedkin, che, ormai c'è poco da raccontarsi, non sono più interessati alla Roma.
Visto che non stanno più qui nemmeno nei momenti più difficili e tardano a prendere decisioni fondamentali.
E' chiaro che qualcosa si sia rotto, e probabilmente c'entra anche il non essersi saputi adattare a questa realtà, anche per loro colpe.
Dai Ste, non avere i paraocchi su tutto. Lo sport ad alto livello è pieno di storture ovunque.siamocosì ha scritto: ↑mar 29 ott 2024, 12:10 Hai ragione dovevo precisare sport professionistico perchè a livello universitario sono eccezionali. Ma le 4 leghe non sono sport. Quando a metà regular season le squadre iniziano a perdere di proposito per avere le prime scelte tanto non possono retrocedere non è sport
non sono più principe... ma sono sessantotto...
nessuna squadra inglese ha una banca reale nazionale a finanziarla come succede col Realaldodice26x1 ha scritto: ↑lun 28 ott 2024, 19:51 In epoca di diritti TV è probabile che le squadre inglesi e quelle spagnole vendano di più. Basta aver girato un po' all'estero per sapere quali campionati erano seguiti nel mondo anche ai tempi delle italiane dominanti nelle coppe.
Nella stessa misura in cui è finto lo sport europeo, o tutti quelli che muovono soldi
Concordo sul fatto che gli inglesi abbiano deciso di migliorare il proprio prodotto e renderlo più appetibile in altri mercati, ma riguardo in particolare alla fama dello United – diventata la squadra più seguita al mondo all’inizio degli anni 2000 - credo che abbia significativamente influito un favorevole concorso di circostanze, quali la globalizzazione, la diffusione di internet e l'appartenenza al mondo anglosassone.Velvetgold ha scritto: ↑lun 28 ott 2024, 19:34 Esatto. Il calcio inglese raccoglie da un decennio abbondante i frutti di quanto seminato a partire dal 1992 (quando qui stavamo con Ciarrapico presidente).
Uscivano dalla mazzata dei 5 anni senza coppe, post Heysel, e capirono con 20 e più anni di anticipo che il futuro del calcio passava per la vendita dei diritti tv e per la conquista dei mercati asiatici in primis.
Le società dell'allora First Division si consorziarono per creare un'istituzione autonoma per la cessione dei diritti tv.
Nacque la Premier League con un unico obiettivo:
Creare un prodotto appetibile per i.mercati cinesi, sudest asiatici, indiani, mediorientali. Mercati chenfino a quel momento il calcio lo vedevano dal telescopio.
Procedettero a un restyling dei primi stadi, Stamford Bridge ad esempio fu ricostruito nel.1996, acquistarono calciatori soprattutto dal campionato 'Italiano che fino a quel momento era il riferikento mondiale.
Curarono ogni dettaglio. Il prodotto doveva essere televisivo. Furono inserite le.serpentine per asciugare i campi, con l'obiettivo non solo di migliorare la giocabilità, ma anche di renderli sempre di un verde splendente e offrire un colpo d'occhio migliore. Cosa che non facevano le distese fangose che si vedevano abitualmente.
In ultimo, imporre agli allenatori tattiche spregiudicate. Le partite dovevano finire con tantissimi gol segnati. L'appeal più forte oer chi non ha mai visto una partita sono i gol. E allora molto meglio un pareggio 4 a 4 che uno 0 a 0 che esaltava i vecchi tromboni come Gianni Brera (riposi in pace).
Il modello ha funzionato, il prodotto è stato venduto. Lo United ha quasi un miliardo di tifosi nel mondo che vedono le partite e con esse i marchi del main sponsor e dello sppnsor tecnico.
I diritti del valcio inglese sono venduti a peso d'oro.
Gli sponsor coprono di sterline le società. I ricavi da stadio sono infinitesimali rispetto a quelli da sponsor e tv. Il riferimento delle proprietà delle squadre non sono i tifosi storici della città, ormai fidelizzati, ma quelli da catturwr3 che vivono negli Emirati, in Cina, in Bangladesh
E qui stamo ancora a perde tempo con quei baraccati abusivi a Pietralata o a scannarci sullo stemma.
Analisi interessante e centrata. Concordo. Lo United ha sfruttato la congiuntura di quegli anniFish Guts ha scritto: ↑mer 30 ott 2024, 10:28 Concordo sul fatto che gli inglesi abbiano deciso di migliorare il proprio prodotto e renderlo più appetibile in altri mercati, ma riguardo in particolare alla fama dello United – diventata la squadra più seguita al mondo all’inizio degli anni 2000 - credo che abbia significativamente influito un favorevole concorso di circostanze, quali la globalizzazione, la diffusione di internet e l'appartenenza al mondo anglosassone.
Fino alla stagione '98/99 (appunto quando l'interconnessione globale si espandeva) si trattava di una squadra con una storia importante ma non certo da renderla la squadra più famosa in assoluto: aveva vinto tante Coppe dei Campioni quanto l'Aston Villa (e meno del Forest), e comunque meno campionati rispetto al Liverpool. Eppure la vittoria di quella Champion's ne ha accresciuto enormemente l’immagine, sia perché accadeva in un momento di importante diffusione del calcio nel mondo (tramite le Pay-TV), sia perché aveva in squadra un giocatore come Beckham, che in certi mercati era un'enorme attrattiva. Basti pensare ad esempio al calcio negli USA, praticato in gran parte dalle ragazze, che di certo idolatravano lo stesso Beckham ben oltre i suoi meriti sportivi; del resto fenomeni di grande attenzione mediatica, superiore rispetto all’effettivo valore, si sono sempre verificati (basti pensare al Chicharito Hernandez, praticamente eroe nazionale in Messico ma onesto mestierante in Europa).
In ogni caso da quella stagione ad oggi lo United ha vinto un'altra Champion's ed 8 campionati in 25 anni, numeri sicuramente importanti ma non così esorbitanti rispetto alle 2 Champion's vinte dal Liverpool od ai 5 campionati vinti dal City nello stesso arco temporale, per quella che è la squadra più famosa del mondo. Ma oggi, di fatto, può permettersi di insistere senza una adeguata struttura tecnica societaria senza avere problemi sul lato economico (paradossalmente lì, un po’ come per noi, l’ultimo ad aver avuto una competenza sportiva è stato Mourinho): in moltissime aree del mondo è considerata la squadra più forte senza neanche sapere perché.